La pedonalizzazione del Centro Storico di Assisi
Di Simone Pettirossi
ASSISI - Per affrontare bene il tema della pedonalizzazione del centro bisogna evitare le improvvisazioni e porsi l'obiettivo di rendere, come ha giustamente sottolineato la Confcommercio, la nostra città più aperta, più accogliente e più vivibile per tutti, turisti e residenti, scongiurando invece la “iattura” di un ulteriore impoverimento di attività commerciali e di abitanti.
La chiusura di Piazza del Comune, nei giorni scorsi, invece, ha prodotto (come ho potuto sentire direttamente all'incontro della Confcommercio a cui ho partecipato) solo molti disagi per turisti, albergatori, residenti, commercianti. E’ apparsa infatti una forzatura, visto che è avvenuta senza che fosse comunicato nulla agli operatori commerciali, agli albergatori e ai residenti.
Peraltro, a pochi giorni di distanza dalla scelta della maggioranza di votare contro la proposta di eliminare il privilegio riservato a sindaco, assessori e consiglieri comunali di poter parcheggiare nella piazzetta della Chiesa Nuova, è apparsa un’azione del tutto arbitraria e prepotente.
Se si chiede ai cittadini e ai lavoratori di Assisi lo sforzo di cambiare le proprie abitudini, accettando la chiusura del traffico, i politici dovrebbero infatti dare il buon esempio.
C'è da chiedersi poi se prima di dare vita a provvedimenti più incisivi si sia fatta una valutazione sulla concessione dei permessi ztl. Quelli rilasciati sono tutti effettivamente necessari? Le deroghe quante sono state e con quali criteri sono state concesse? I permessi sono adeguatamente controllati?
La questione della chiusura del traffico è ovviamente complessa, ma per poter fare un ragionamento convincente è necessario che si tenga insieme, contemporaneamente, la pedonalizzazione con l'aumento di opportunità, benefici e servizi.
Per ipotizzare una chiusura totale del traffico nel centro storico è necessario garantire più servizi:
- aumento delle corse degli autobus,
- introduzione di navette elettriche (almeno in alcuni periodi)
- stipula di convenzioni (ad esempio dalle 20.00 in poi) con i parcheggi e magari anche con i tassisti, (come avvenuto ad esempio a Perugia per Umbria Jazz).
I soldi per questi servizi potrebbero essere trovati utilizzando le risorse provenienti dal check-pont ed eliminando le spese inutili dell'Amministrazione comunale.
Si potrebbe iniziare poi con delle sperimentazioni.
Ad esempio con la chiusura di alcune vie (Corso Mazzini, Via San Francesco, ecc.) del centro in alcuni periodi, dando però la possibilità a bar e ristoranti di mettere fuori i tavolini, come avviene d’estate in tante città turistiche. Ovviamente, salvaguardando anche la possibilità di transito per ambulanze, residenti della zona, turisti e bagagli diretti agli esercizi ricettivi.
Un altro tentativo per rivitalizzare il centro potrebbe essere quello di riportarci il mercato del sabato (che a breve peraltro dovrà spostarsi da Piazza Matteotti) e realizzarci ex novo mercatini di qualità (equo solidali, di antiquariato, ecc.) in alcuni periodi dell’anno.
Altro aspetto da sottolineare, nel ragionare di pedonalizzazione, è quello di realizzare percorsi accessibili veramente a tutti, a coloro che sono costretti in carrozzina, ai non vedenti, agli anziani e alle famiglie con figli piccoli.
Urgente, poi, è il rapido completamento del parcheggio di Moiano, con la realizzazione della scala mobile. Ma anche la predisposizione di una migliore segnaletica per indicare i parcheggi, la viabilità, i percorsi pedonali, le bellezze artistiche.
Infine, è forse arrivato il momento, dato che se ne parla da oltre trent'anni, di mettere in cantiere un antico progetto, quello di realizzare un parcheggio nella ex cava collegato direttamente al centro storico con un tunnel sotterraneo.
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