Il Gruppo Consiliare del Comune di Perugia di Rifondazione Comunista considera la manovra del governo Monti classista e iniqua, antidemocratica e depressiva.
In continuità con le precedenti finanziarie di Berlusconi le misure adottate dai “tecnici”, che dovevano salvarci dal baratro della crisi, toccano le fasce più deboli e vulnerabili del Paese.
Provvedimenti come l'allungamento dell'età pensionabile e il blocco di indicizzazione delle pensioni, la reintroduzione dell'ICI con gli estimi catastali rivalutati e l'aumento dell'IVA oltre che essere profondamente ingiusti, perché tutelano le rendite finanziarie e i ceti più ricchi del Paese, colpiscono il potere d'acquisto della maggior parte degli italiani, dal ceto medio in giù, frenando la crescita e ingenerando effetti recessivi. Non solo, questo meccanismo depressivo cresce in considerazione del fatto che il governo Monti persiste coi tagli agli Enti locali che a loro volta saranno costretti ad aumentare le tariffe, a contenere la spesa sociale e a limitare l'erogazione dei servizi.
L'impatto sulle famiglie e l'economia italiana sarà devastante. Tutto ciò viene messo in atto non certo per risollevare le sorti dell'Italia ma per perseguire i disegni della finanza internazionale e della Banca Centrale Europea che invece di comprare sul mercato primario i Titoli di Stato europei, salvaguardandoli così dalla speculazione finanziaria, presta denaro alle banche per l'acquisto (speculazione) dei BOT sul mercato secondario.
Il governo Monti non riesce nemmeno ad introdurre elementi di giustizia sociale come una patrimoniale o una congrua sovrattassa sui capitali scudati.
Gli evasori, i ricchi e i grandi interessi continuano a non essere nemmeno scalfiti dalle misure messe in campo ma anzi vengono avvantaggiati dalle privatizzazioni che sono un'offesa al referendum sui beni comuni.
Consideriamo quindi inaccettabili socialmente ed inutili economicamente le scelte di questo Governo che reputiamo non rappresentativo degli interessi e della volontà popolare di questo Paese.
Occorre rispondere al silenzio e all'incapacità dei partiti che sostengono Monti, di fatto auto-commissariati poiché hanno rinunciato alla responsabilità di governare il Paese, con la capacità di avanzare delle proposte che ridiano all'Italia una prospettiva di sviluppo e di pace sociale.
In questo Paese c'è una questione di etica sociale non più rinviabile: il dieci per cento della popolazione detiene il quarantacinque per cento della ricchezza. Una manovra equa deve concentrare la maggior parte del prelievo fiscale su questi cittadini privilegiati destinando loro i tanto indispensabili sacrifici che hanno così commosso il Ministro Fornero.
L'opposizione al governo Berlusconi che in questi anni è diventata maggioranza nel Paese si deve trasformare ora in opposizione alle politiche di Monti e al neoliberismo spinto di Merkel e soci. Per fare questo occorre invertire la rotta tracciata dalla BCE, ridare potere e voce ai popoli a scapito dei mercati, regolamentare la finanza per incentivare l'economia reale basata sul lavoro, avviare una seria e profonda redistribuzione della ricchezza che risarcisca i lavoratori, i ceti medi e bassi che in questi anni si sono impoveriti.
Per fare questo la Sinistra oggi ricopre un ruolo fondamentale. Rifondazione Comunista lavorerà proprio in questo senso: continuerà a difendere gli interessi degli italiani denunciando gli orrori del neoliberismo e lavorerà per unire tutte quelle forze che stanno a sinistra del governo Monti e delle politiche della BCE per offrire al Paese un'alternativa politica credibile e basata sulla giustizia sociale.
Lo sciopero generale di domani chiede proprio che in questo Paese si avvii una stagione di redistribuzione della ricchezza dove il peso della crisi sia sulle spalle di chi ha di più. Proprio per questo saremo al fianco dei lavoratori sotto la prefettura di Perugia e metteremo in atto nei prossimi giorni delle iniziative contro le politiche del governo Monti in tutti i luoghi, sopratutto nelle Amministrazioni dove queste politiche inique si ripercuoteranno.

 


Il Capogruppo PRC Comune di Perugia
Emiliano Pampanelli


Perugia, 12 dicembre 2011

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