La decisione del governo tedesco di inviare i carri armati Leopard, segna una escalation del conflitto che rischia di rappresentare un punto di non ritorno.

Non si tratta qui di valutare se l’invio di questi carri armati avrà una efficacia concreta nella guerra sul campo. Questo lo vedremo. 
Le “narrazioni” di un crollo della Russia si susseguono da un anno a questa parte  con argomenti nuovi ogni settimana, ma senza particolare successo.
Nessuno ricorda più la parola magica di 9 mesi fa:  Swift. 
Il buon Mentana fece diverse maratone, con in studio fior di “esperti”, per spiegarci che, fatta fuori la Russia dal sistema di pagamenti internazionali Swift, in una settimana sarebbe crollata, collassata. 
In quel periodo non ci fu telegiornale, grande giornale, trasmissione televisiva che non assumesse la parola magica “Swift” come prova provata che per la Russia non c’era scampo. Ci sarebbe stato il default, la corsa ai bancomat, il fallimento del paese…
Nulla di tutto questo  è successo, ma come avviene sempre per la nostra pseudoinformzione, nessuno ha più affrontato l’argomento.
E delle sanzioni ne vogliamo parlare? Personalmente ho perso il conto.. Forse siamo alla sesta o alla settima lista….Naturalmente ogni volta che viene  varata  una nuova lista (senza mai ragionare sulla efficacia di quelle precedenti) si dice che essa sarà risolutiva…. Il risultato concreto è che non ci sono state particolari conseguenze di queste sanzioni sulla economia russa e sulla popolarità di Putin mentre invece ci sono state gravi ripercussioni per i paesi che hanno varato le sanzioni, Italia in primis, la cui inflazione è schizzata all’11%!
Torniamo  al fatto dei Leopard. Rispetto a  quanto detto fino ad ora, si tratta di un salto di qualità, un fatto altamente simbolico/politico, che produce una grave escalation del conflitto. 
Non tanto per l’efficacia militare, quella sarà tutta da verificare.
La scelta del governo tedesco di dare i Leopard segna una nuova fase nella guerra perché associa il paese più importante d’Europa, la Germania, finora il più recalcitrante, alla politica degli Stati Uniti.  Con questa scelta del governo tedesco difficilmente l’Europa potrà avere un ruolo distinto da quello americano, in grado di proporsi come elemento di mediazione per la risoluzione del conflitto. Tutto viene affidato alle armi, nessuno parla più di pace, trattativa negoziato e più si va avanti più sarà difficile fermarsi e tornare indietro con il rischio sempre più concreto di un allargamento del conflitto. 
Nonostante ciò il  Parlamento italiano ha votato di nuovo, a maggioranza, per un nuovo invio di armi. 
Il M5S, Sinistra Italiana, singoli deputati del Pd hanno votato contro. Per quanto mi riguarda questo è il campo progressista. Queste forze devono vedersi immediatamente per costruire, assieme a quelle che si erano attivate il 5 novembre scorso,  una nuova grande mobilitazione per la pace.  Tutti i sondaggi confermano che la maggioranza degli italiani è contraria all’invio di armi, facciamo sentire la loro voce, non c’è tempo da perdere.

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