di Simone Cumbo

Se fossi un cittadino siciliano alle prossime elezioni regionali di ottobre, non avrei alcun dubbio nel sostenere una candidatura prestigiosa come quella di Claudio Fava al ruolo di Presidente della Regione . Esponente di primo piano di SEL e persona di indubbia moralità che ha avuto il buon senso e coraggio di sfidare il «bersaniano» Crocetta sostenuto da PD e UDC. Fava ha dichiarato qualche giorno fa: «credo che molti dirigenti, amministratori ed elettori siciliani del Partito Democratico vivano in queste ore con grande disagio l’accordo elettorale con l’Udc e l’imposizione di un candidato da parte del partito di Casini. Appoggiano Crocetta, profughi dell’Mpa e del Pdl come Francesco Musotto e vecchi amici di Cuffaro come Antonio Dina. E questo solo per stare alle prime file. E vedremo poi chi saranno i candidati nel territorio.Un modo di intendere la politica che ruota solo intorno alla spesa pubblica e alla ricerca di consenso personale. È il sistema che è riuscito a spendere solo il 7% dei fondi di Agenda Duemila che ammontavano a circa 20 miliardi di euro. Un sistema portato avanti da Lombardo, con l’appoggio del Pd, con metodi ancora più perfetti e spregiudicati. Io sono contro questo sistema. E tutta la gente che incontro è contro questo sistema. Vorrei che si ragionasse sul fatto che gli ultimi due governatori di questa regione, Cuffaro e Lombardo, hanno chiuso il mandato per gravi guai giudiziari. Il motto di Cuffaro era: “La mafia fa schifo”. E poi però c’è finito dentro, per mafia. Se non voltiamo pagina ora, quando lo dobbiamo fare?».

 

Una candidatura di prestigio che speriamo riesca a scuotere gli elettori di sinistra siciliani e che faccia riflettere su questo infausto accordo politico fra PD, SEL e UDC per cominciare a discutere e progettare quel «polo di Sinistra» oramai non più ineluttabile...

Ma c'è un altro fatto che scuote e indigna le popolazioni del sud e riguarda proprio la regione governata da Nichi Vendola. Parliamo dell' ILVA di Taranto. 

 

Uno stabilimento che ha causato in 7 anni 11500 morti, che ha inquinato una città, e del quale la magistratura ha dovuto occuparsi dato che come spesso accade la politica latita, a sinistra come a destra...Le responsabilità di Vendola sono lapalissiane; nel 2011 dichiarò «sulla diossina dati straordinari, la miglior buona pratica in Europa...". Dichiarazioni alquanto inopportune, ma le omissioni di Vendola sono altre e ben spiegate in questo articolo de Il Fatto Quotidiano  (http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/15/nichi-vendola-e-lilva-parole-...)

Ritornando all' ILVA, Emilio Riva, suo figlio Nicola, Luigi Capogrosso, direttore dello stabilimento siderurgico, e Angelo Cavallo, responsabile dell'area agglomerato, sono accusati di disastro colposo e doloso, avvelenamento di sostanze alimentari, omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, danneggiamento aggravato di beni pubblici,getto e sversamento di sostanze pericolose e inquinamento atmosferico.
Una stabilimento che andava chiuso da tempo ma anche qui entra in gioco la politica con la p minuscola.  Una storia di soldi e finanziamenti. Ha dichiarato il leader dell'IDV Antonio Di Pietro: « Riva donava 245mila euro a Forza Italia e 98mila non al Pd, che allora ancora non esisteva, ne' ai Ds, ma al futuro ministro dello Sviluppo Economico e futuro segretario del Pd, Pierluigi Bersani. Si trattava di finanziamenti leciti e del tutto regolari. Ma che il signor Riva, un tipo accorto e ben attento al proprio portafogli, abbia cacciato tutti quei soldi gratis et amore Dei non lo crederebbe nemmeno un bambino: lo scopo era riceverne regalie. Riva si e' fatto bene i suoi conti. Ha capito che avrebbe risparmiato milioni di euro intervenendo sul sistema e rendendoselo amico con il denaro, piuttosto che mettendo in sicurezza i suoi impianti e bonificando l ambiente che aveva inquinato". A Bersani e "quanti hanno preso i soldi da Riva", Di Pietro chiede di "non intervenire a gamba tesa in questa vicenda e lasciare che se ne occupi chi di dovere. E, quando si tratta di una fattispecie di reato gravissima come questa, chi di dovere e' la magistratura".  

 

Parole condivisibili e, aggiungiamo noi, non si può che appoggiare la campagna de Il Fatto Quotidiano a sostegno della magistratura, come sarebbe il caso di  tutelare gli interessi generali applicando le ordinanze della magistratura: l'ILVA deve risanare l'impianto investendoci soldi abbattendo gli scarichi nocivi. Ed il governo dovrebbe essere garante di questo risanamento ambientale invece di spalleggiare l'azienda nei suoi attacchi ai magistrati...

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