C'è un malessere estremamente diffuso nel Paese e la sanità, come dimostrano le cronache odierne, con manifestazioni e mobilitazioni, ne è uno specchio amplificato.

La precarizzazione dei rapporti di lavoro, soprattutto delle giovani leve, la senilizzazione dei professionisti attivi, la mancanza di dialogo tra le parti, sono in realtà fenomeni di una riduzione trasversale delle risorse destinate al settore pubblico primario.

E' sbagliato ritenere che la protesta dei sanitari di questi ultimi mesi non tenga in conto dei diritti alla salute dei cittadini.

Da uno studio recente, ad esempio, emerge che la frustrazione maggiore nel settore è in primis, a sorpresa, quella dei medici di famiglia, una volta ritenuti, una categoria meno sottoposta a vincoli contrattuali e gerarchici.

Nel pieno della crisi, questa categoria di professionisti si confronta ogni giorno con il disagio sociale, l'aumento dei tickets sanitari, l'impossibilità, spesso di poter indirizzare il paziente a rapidi e qualificati percorsi diagnostici per l'allungamento delle liste di attesa, l'estrema difficoltà ad affrontare il disagio delle famiglie con anziani inabili, stante la mancanza di posti letto e soprattutto di risposte adeguate della assistenza domiciliare.

Emerge, poi, ed è uno dei fenomeni di maggiore complessità, in questo quadro, l'esplodere del contenzioso con i pazienti e di conseguenza il ricorso a quello che viene definito il percorso della medicina difensiva, la super prescrizione, cioè, di esami diagnostici eccessivi, con aggravamento complessivo dei costi, senza in realtà un miglioramento dello stato di salute generale.

E' tempo pertanto di affrontare i problemi superando soprattutto la frammentazione che si è creata con 21 sistemi sanitari regionali, sottoscrivendo   seri contratti di lavoro validi su tutto il territorio nazionale, tornando a considerare i medici dei professionisti e non dei dirigenti della burocrazia, i quali  devono essere valutati per le competenze scientifiche e culturali, unitamente a quelle, altrettanto fondamentali, del rapporto umano con i pazienti.

Marco Bertozzi,
coordinatore gruppo di lavoro Salute
Sinistra Ecologia Libertà Umbria

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