Nella diatriba fra “complessisti” e “semplicisti” io faccio parte della prima

di Ritanna Armeni
Nella diatriba fra “complessisti” e “semplicisti” io faccio parte della prima categoria, quindi sarei putiniana, amica degli invasori, nemica della democrazia , indifferente ai bambini morti, agli ospedali bombardati. Nemica del popolo ucraino che resiste al nemico. Donna senza i principi della democrazia e della libertà.
Va bene. Cioè, va male ma non sono turbata più di tanto. Anzi approfitto per confessarvi che il mio “complessismo “ è molto più ampio e condannabile di quel che pensate. E vi faccio due esempi. Il primo riguarda un tema scabroso: la pedofilia nel e del clero. Non mi sono limitata a condannare ma ho cercato di capirne le cause. Perché la Chiesa più di ogni altra istituzione è soggetta a questo scandalo? Perché i pontefici , anche i migliori , non sono riuscito ad estirpare un male così profondo? Dove sta l’origine? Dove comincia la colpa dei singoli e dove quella dell’istituzione? Nelle altre religioni il fenomeno esiste ed è di questa gravità! Qual è la soluzione? Può esserci?
Naturalmente sono domande complesse che esigono risposte complesse. E quindi - secondo la logica dei “semplicisti” - il fatto stesso di porle mi colloca dalla parte dei pedofili, dei violenti contro i bambini e le vittime inermi.
La seconda autoaccusa riguarda la violenza sulle donne. Vi confesso, non mi sono limitata a condannarla ma , benché mi toccasse di persona ( sono una donna è quindi maggiormente soggetta alla violenza di un uomo), mi sono interrogata su di essa con spietatezza. Sugli uomini, sulla sessualità, sulle origini, sul coinvolgimento amoroso, sulla incauta complicità femminile, sul legame profondo con l’ordine patriarcale. Sulle colpe degli uomini - immense- su quelle della società- pronfondissime- sulla difficoltà femminile di dare una risposta. Anche in questo caso sono colpevole. Non mi sono limitata all’urlo di indignazione.
Questo per dirvi che oltre che a favore di Putin sono anche benevola con i pedofili e gli stupratori. Secondo la logica binaria che lascio volentieri ad altri.