Di Ciuenlai – Che l’attuale pensiero unico che domina il mondo faccia dello stato di emergenza la sua strategia per poter modellare la società a sua immagine e somiglianza e far digerire la perdita di reddito, di diritti e di servizi sociali a milioni di persone, è lapalissiano.

Prima venne il terrorismo, poi la crisi finanziaria, le guerre e la  destabilizzazione di intere aree del pianeta  con  la conseguente inevitabile e programmata immigrazione di massa e oggi, infine, la pandemia. Non ha alcuna importanza se sia naturale,  provocata artificialmente o aiutata a propagarsi. Chi comanda , qualunque sia la causa del Covid 19, l’adopererà, in tempi rapidi, per riorganizzare la società come meglio crede, seguendo la stessa linea; quella del continuo aumento della  precarizzazione e dell’ emarginazione di miliardi di individui .

Ma da qui a negare che la pandemia esista ce ne corre. E allora sorge spontanea una domanda. Perché milioni di persone non guardano la realtà dei fatti e si rifiutano di accettarla? Perché negarla è la prova provata che la cultura liberista ha fatto breccia soprattutto tra le ultime generazioni.  

Emerge un mondo fatto di personalismo individuale o , al massimo,  di “branco”, di adorazione del consumismo, della trasformazione del trasgressivo in ordinario , della rincorsa di mode e modelli preconfezionati  e standardizzati, del rifiuto di qualsiasi regola, in un pianeta nel quale, in nome di sua santità il denaro, la legalità e l’illegalità sono ormai separate da un filo sottilissimo e spesso invisibile. Un mondo, senza regole, nel quale bisogna sempre dimostrare qualcosa perché solo “un su mille ce la fa” e nel quale non ci sono amici ma solo avversari da battere.

 E allora la parola d’ordine diventa negare per non perderlo.  Pervasi da questa ideologia e divisi tra chi sostiene la tesi del complotto e chi se ne frega”tanto a noi il Covid fa un baffo” si rifiutano , in una logica squisitamente individualista, di accettare restrizioni in nome della loro libertà e alla faccia di quella degli altri.

Per questi  chiudere o restringere l’accesso ai centri commerciali, alle movide, allo “sballo” serale è come chiudere la loro vita. Morirà qualche vecchio? Pazienza! Senza nemmeno chiedersi che se muore il “vecchio” a te vicino, potrebbe finire davvero quella vita, perché una bella fetta  di loro campa usufruendo della “cassa integrazione” di genitori, nonni, zii e quanto fa affetti e famiglia. Il modello, “computerizzato e Iphonizzato”, che migliaia di film e telefilm, di programmi tv, di giochi su internet , propagandano , senza alcuna alternativa o contrappeso, da almeno 30 anni, ha fatto breccia.

Ecco perché non esiste più un’idea di sinistra. Non esiste perché non ce n’è traccia nella società, che marcia su altri algoritmi sociali, culturali e politici. Perché tutti si sono affannati e si affannano da diversi lustri a gestire questa roba e nessuno si prende la briga di iniziare a combatterla sul serio.  

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