di Renzo Massarelli

 

PERUGIA - Il Natale che ci aspetta è già arrivato, non solo per la neve che imbianca il Subasio ben prima dell'arrivo dell'inverno, e sarà lunghissimo. Un Natale anticipato per via di un programma molto ricco che si inizia proprio oggi e aspetterà l'arrivo della Befana che è ancora molto lontana così che avremo a disposizione tutto il tempo necessario per goderci la festa. Il comune di Perugia si è dato molto da fare e ha scritto un catalogo festoso come un grande cesto di fiocchi, regali, e sorprese così che non ci faremo mancare nulla, dai cosiddetti eventi, più o meno grandi, ai mercatini, alle visite guidate nei luoghi del centro che rinasce, ai concerti di Capodanno, alle mille luci che scacciano le ombre dei nostri problemi quotidiani, che non sono pochi ma che potremo per un po' dimenticare nel cassetto.

I periodi di crisi aguzzano l'ingegno e spingono verso il sogno. Non avremo molto da spendere, però l'importante è il pensiero. Del resto, questo è il Natale, un abete dal fusto rugoso e pieno di aghi rivestito però come un principe da festoni, palle colorate, lustrini luccicanti. Ci sarà anche il tempo del presepe nelle chiese e della festa religiosa, quella della Natività, che si propone con toni più dimessi e più intimi.

A Perugia provano a mettersi alle spalle un anno, e forse un tempo ancor più lungo, fatto di amarezze, di incomprensioni e di scarsa solidarietà popolare. Dopo una, due, tre cadute, quando il re è ormai nudo, ci dev'essere il tempo del riscatto. A Palazzo dei Priori è un po' che aspettano la rivincita. Troppe lamentele, troppo critiche, troppo scetticismo e poi questa storia di Perugia capitale della droga, la sicurezza perduta, le risse, la sfrontata padronanza del territorio ostentata in ogni angolo di strada da troppa gente poco raccomandabile. Anche su questo si sta lavorando con grande impegno e quindi, tra un po', si spera, anche questa sfida si potrà vincere.

Un paio d'anni fa il tempo del Natale fu consumato in modo molto dimesso. Non c'era molto da spendere e in tempi di austerità si fa quel che si può, cioè, quasi nulla. Il Capodanno, per dire, fu organizzato in piazza dalle associazioni degli esercenti, una cosa così, quasi autogestita e con pochi mezzi. Poi il colpo d'ala, la voglia di tornare a fare, sia pure fuori stagione, le cicale. Così, questo Natale organizzato in pompa magna finisce con l'assumere il valore simbolico di una svolta, di un cambio di passo, proprio in prossimità delle elezioni comunali e all'indomani del bel risultato ottenuto nella corsa per la candidatura a capitale europea della cultura. Il passato è ormai alle spalle e stiamo dando un bel calcio alla crisi. Così, hanno detto a Palazzo dei Priori, basta con le lamentele e il pessimismo, si mettano da parte coloro che non sanno proporre ma solo demolire. Insomma, i predicatori di sventure ci lascino lavorare.

Forse in questo cesto dei regali natalizi hanno messo troppe cose e in modo un po' troppo disordinato. E' vero, siamo andati bene in questa prima selezione per la capitale europea della cultura 2019, ma non è il caso ora di fare i primi della classe e nemmeno di dividere la città in buoni e cattivi e ancor più tra amici e avversari, un errore al quale a Palazzo dei Priori sono particolarmente affezionati. Farebbero un grave passo falso se in comune prendessero su di sé il merito di un risultato che è di tanti soggetti diversi, compreso il comune di Assisi e la Regione. Questa storia non andrebbe strumentalizzata per fini di parte. Non siamo, come dice il sindaco, tra i migliori d'Italia e se lo fossimo sarebbe saggio aspettare che ce lo dicano gli altri. I sindaci di molte città escluse come Torino, Venezia, Pisa, Mantova, Bergamo, dove vogliamo collocarli? nel girone degli incompetenti?  

I problemi che abbiamo accumulato in anni di spensierato governo del territorio e di incolore politica sociale sono ancora davanti ai nostri occhi. Lasciarsi prendere da una euforia fuori luogo è certamente sbagliato ma può essere comprensibile dopo le frustrazioni accumulate negli ultimi tempi. E poi siamo a Natale e ci prepariamo a tornare in piazza per il Capodanno. Ci aspettano tante feste ma anche tante tasse, tante nuove difficoltà. A Palazzo dei Priori dovrebbero sapere che è Natale tutto l'anno solo nella città immaginaria di Lucio Dalla. 

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