di Stefano Vinti 

IL METROBUS E LE PIANTE, LENIN E GLI ABETI ROSSI.
Il 14 giugno 1920 Lenin stabili' che "un abete rosso perfettamente conservato" era stato abbattuto  da qualche giorno, nel parco del sanatorio governativo del villaggio di Gorkij, per ordine del compagno Vever,  direttore del sanatorio, costui doveva essere messo in carcere per un mese. Considerando che Vever non era stato punito mai in precedenza, poteva essere liberato dopo una settimana con la condizionale, ma con l'avvertimento che se avesse commesso di nuovo un'azione simile sarebbe stato messo in prigione per tre settimane, destituito dal suo incarico, e sarebbero stati ugualmente puniti gli operai e gli impiegati coinvolti nella faccenda.
Questa era la sorte che toccava nella Russia rivoluzionaria a chi si azzardata a tagliare gli alberi.
A Perugia, in pieno capitalismo liberista, non siamo ancora arrivati alla consapevolezza che gli alberi vanno piantati non tagliati.
Se per un attimo consideriamo le centinaia di alberi che si abbatteranno per la costruzione di un inutile e dannoso Metrobus, a Romizi e all'architetta  Scoccia dovrebbero affibbiargli l'ergastolo. 
(VITA di Lenin,L. Fisher, volume secondo, pag.638)
Stefano Vinti

Condividi