Innanzitutto l'eventuale reato si chiama "Attentato alla Costituzione", previsto da ex art. 90 Costituzione.

La richiesta di Impeachment sembra pura campagna elettorale, ove le varie forze M5stelle, Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia tendono a competere, chi in durezza, chi in modo più soft. A noi non pare, che esistano le condizioni per la messa in stato d'accusa per attentato alla Costituzione. Il Presidente Mattarella, dopo un primo intervento che rimetteva in riga le due forze maggiori che si erano presentate con un pacchetto preconfezionato (contratto di governo, espressione privatistica di rapporti che sono politici e  istituzionali, premer e ministri) che non poteva essere accettato in base alla prevista procedura costituzionale, si è spento sul terreno delle valutazioni politiche di ciò che un possibile ministro pensa. Cosa che non gli compete. Anziché rilevare che la parte del "contratto" sulla flat tax confligge con l'articolo 53 Cost, secondo comma, ad esempio, si è incaponito sulle posizioni di Savona. Errore disastroso che ha aperto un'autostrada alle destre. Da qui al tradimento della Costituzione ce ne passa.
Che l'impeachment sia propaganda elettorale, e che Di Battista dica delle sciocchezze al riguardo, lo dice anche la complessità del provvedimento, iniziato ma mai concluso nella storia repubblicana. Il procedimento si articola in due fasi, quella parlamentare e quella della Consulta. La prima parte dalla composizione di un comitato istruttorio composto dai membri delle autorizzazioni a procedere delle due camere, ancora da definire. Poi ci vuole la maggioranza assoluta dei parlamentari (che dovrebbero essere 477 voti). Fermo restando la possibilità della sospensione cautelare, poi vi è il giudizio della Corte Costituzionale la quale opera integrata da 16 membri estratti tra cittadini che hanno potestà di eleggere senatori e che stanno in un elenco di 90 che il Parlamento ogni nove anni rinnova (cosa che pare non sia stata fatta). Un procedimento lungo e laborioso, che non rende credibile la richiesta di Di Battista: prima l'impeachment poi il voto.

 

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