“Nel nostro continente è iniziata una guerra destinata a decidere il destino dell’Europa. Se la Russia venisse sconfitta in Ucraina, la sottomissione europea agli americani si prolungherebbe per un secolo. Se gli Stati Uniti verranno sconfitti, la Nato si disintegrerà e
l’Europa sarà lasciata libera. Gli europei dovranno comprendere che la Nato non esiste per proteggerci ma per controllarci”.
 Non sono parole mie ma dello storico, sociologo e antropologo francese Emmanuel Todd. 
Secondo Todd l’Ucraina sarebbe servita agli States per consolidare la subordinazione del vecchio continente. Questa esigenza per gli USA nasce durante la guerra in Iraq, quando Putin, Schröder e Chirac tennero una conferenza stampa nella quale sembrava che l’America potesse
essere espulsa dal continente europeo. “La separazione della Russia dalla Germania divenne quindi una priorità per gli strateghi americani - prosegue Todd - e peggiorare la situazione in Ucraina è servito a questo scopo. Costringere i russi ad entrare in guerra per non permettere l’integrazione dell’Ucraina nella Nato è stato il modo con cui Washington ha rotto i rapporti della UE con la Russia”. 
L’analisi di Todd è convincente e spiega tutta la difficoltà attuale dell’Europa. Con la guerra il costo dell’energia per la UE è aumentato fino a raggiungere un prezzo otto volte maggiore di quello praticato negli USA. Le economie industriali europee, a cominciare dalla Germania, sono andate in crisi, è iniziata una politica di riarmo dell’Europa finanziata con le risorse destinate al welfare, che ha impoverito i lavoratori e le classi medie europee, la strategia bellica europea si è sempre più rivolta ad ottenere una vittoria totale sulla Russia, enormi somme di denaro sono state distratte dal bilancio europeo per sostenere lo sforzo bellico dell’Ucraina e il collasso della finanza pubblica di questo paese.  Dopo tutti questi errori, che stanno dimostrando la fragilità economica europea, le cose sul terreno non potrebbero andare peggio. A Kherson gli ucraini hanno sacrificato le loro migliori truppe in una offensiva che, se avesse avuto successo con la occupazione della centrale atomica, avrebbe rischiato di provocare una guerra nucleare. Le difese ucraine del Donbass vengono prese una ad una e le truppe russe sono in vista del Dniepr. La Ucraina sta perdendo ogni sbocco sul mare. La Russia doveva fallire entro pochi mesi dalle sanzioni e invece prospera. La forza militare e la produzione militare della Russia supera di molto quella dell’Occidente. 
Non sarà la guerra a salvare quello che resta dell’Ucraina ma solo una vigorosa iniziativa di pace.

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