di Stefano Vinti 

Le 'libere' elezioni (per un momento facciamo finta di credere a questa definizione) non sono assolutamente libere quando si svolgono in un Paese che è sottoposto a embarghi economici, commerciali, alimentari, tecnologici, ecc. Nel senso che le condizioni di vita, quelle materiali, le aspettative future di ogni cittadino sono brutalmente condizionate da una situazione imposta dall'esterno. Le cosiddette 'libere elezioni' dovrebbero essere sospese finché il Paese non è totalmente libero e, gli effetti negativi sulla popolazione degli embarghi e delle sanzioni non siano totalmente scomparsi. Dovrebbe prevederlo il 'diritto internazionale'.
Diritto internazionale, sic.?!

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