di Gian Filippo Della Croce

PERUGIA - Avete notato come la parola “mercato” fino a ieri spauracchio della sinistra oggi sia diventata il refrain preferito di Bersani? Era anche lo spauracchio dei cattolici, ma anche per questi ultimi è diventata una parola ormai familiare. Una parola che ha infine definitivamente acquistato il significato attuale, cioè luogo degli scambi finanziari, un vortice di soldi ma dove i soldi veri non si vedono mai, nascosti dentro altre parole poco comprensibili come BTP, BUND, eccetera.

Un luogo virtuale? Neanche per sogno, trattasi invece di un luogo maledettamente materiale nel quale si costruiscono e si consumano le fortune o le sfortune degli Stati e delle banche. Fino a ieri di questo luogo la sinistra non si fidava e nemmeno i cattolici dal momento che Gesù aveva scacciato con rabbia i mercanti dal tempio di Gerusalemme. Una realtà lontana anni luce dagli ideali di riscatto della sinistra italiana e della gloriosa classe operaia da essa rappresentata nonché dagli ideali di giustizia del mondo cattolico dove i “cameli” entravano in paradiso e i ricchi no. Come è tutto cambiato nel giro di pochi decenni! Oggi a sinistra si parla di mercato con una disinvoltura mai vista prima, il linguaggio degli odiati borghesi e dei banchieri è ormai divenuto di pieno appannaggio dei suoi gruppi dirigenti. E’ la sinistra di mercato bellezza!

Quella che ha fatto gridare Bersani alla “svolta” quando si è insediato il nuovo primo ministro Mario Monti, l’uomo della grande finanza , che appiopperà su consiglio di Merkel e Sarkozy fior di nuove tasse anche a chi ( e sono molti come aveva detto fino ad oggi Bersani) non arriva più alla fine del mese. E la patrimoniale tanto sbandierata dal segretario PD? Pare che non se ne debba parlare proprio e quindi al povero Bersani non è rimasto che un vago brontolio da esibire ogni qualvolta venga intervistato sull’argomento. Infine c’è chi dice che il buon Bersani sia un po’ come quello che potendo prendere il treno giusto vi rinuncia per aspettare il prossimo che probabilmente non passerà. E’ una riflessione che nasce dagli ultimi sondaggi elettorali che vedrebbero in caso di elezioni subito, la netta vittoria del centrosinistra con una forte avanzata del PD (+ 12% sul PDL) e dei centristi. Allora perché non si è preferito andare alle urne come interi settori del centrosinistra chiedevano a gran voce? “Abbiamo agito così in nome dell’Italia” dice il segretario del PD aggiungendo che elezioni in questo momento avrebbero rappresentato un pericolo per il nostro paese.

Ma la nostra non è una democrazia elettiva, basata quindi sul voto che non è altro che l’espressione del volere dei cittadini? Già, ma poi come reagirà il mercato? Si domanda angosciato il segretario, che in questo momento vuol dire anche “come reagirà il duo Merkozy? Domande che in altri tempi, non lontani per la verità, avrebbero fatto soltanto gli odiati borghesi. Così, se i sondaggi fossero veritieri , il centrosinistra avrebbe perso un’occasione storica per governare il Paese in nome delle esigenze del mercato, cosa veramente incredibile fino ad oggi dove una vecchia e inadeguata classe dirigente pensa soltanto a perpetuare se stessa, in nome del mercato naturalmente.

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