PERUGIA - “Cinque notti a 400 metri di profondità, nella miniera Nuraxi Figus, i minatori della Carbosulcis proseguono la loro lotta per il lavoro. Un lavoro duro il loro, ma pur sempre lavoro e lavoro dignitoso”. Lo afferma l’assessore regionale Stefano Vinti, esprimendo solidarietà e sostegno alla protesta dei lavoratori. “Questa loro storia, parte integrante della storia del lavoro in Sardegna – dice Vinti - è l’espressione di un grande attaccamento alla loro terra, e non solo. È un impegno umano e professionale, anche nelle condizioni più pesanti, nell’interesse generale della Regione e del Paese”.

“I lavoratori del Sulcis – ricorda - chiedono lo sblocco del progetto di rilancio della miniera con la produzione di energia pulita dal carbone attraverso la cattura e lo stoccaggio di anidride carbonica nel sottosuolo. In sostanza lottano per la riconversione del sito di estrazione del carbone in un impianto a energia pulita. Da Roma arrivano risposte poco rassicuranti. Di fondamentale importanza sarà l’incontro previsto per domani al Ministero per lo Sviluppo Economico. Ma certamente – prosegue Vinti - finora questo Governo non ha offerto segnali di novità. Tagli da una parte e ripetizione delle vecchie e sempre più inadeguate strade già percorse, dall’altra. Non sono previsti investimenti per le rinnovabili dal Presidente Monti ed il suo Governo. I minatori del Sulcis? Metteteli accanto agli altri disoccupati d’Italia”.

“Noi invece pensiamo che  è doveroso solidarizzare con questi uomini e le loro famiglie – sostiene l’assessore regionale - Condividere la loro lotta per una causa vitale è condividere la lotta per il lavoro di tutti gli altri lavoratori, siano essi operai o insegnanti precari. E ben venga anche la solidarietà delle Istituzioni, ma andiamo  al di là di parole e proclami. Questa vicenda – esorta  Vinti - ci chiama ad un urgente e doveroso ripensamento delle politiche di sviluppo seguite nel passato e di rilancio su basi nuove e più solide dell'economia regionale. Ed il tempo sta per scadere”.

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