Il Capo dello Stato ha firmato il ddl Calderoli sulla autonomia differenziata - un atto dovuto come si suol dire - ma non ha rinunciato ad esprimere le sue opinioni in merito. Si è richiamato al nesso che deve esistere, come previsto in Costituzione, "fra partecipazione e unità", dal momento che l'Italia è un Paese dove convivono forti "diseguaglianze sociali e territoriali" e che "accanto alla questione fondamentale del Mezzogiorno c'è quella delle aree interne". Quindi, secondo Mattarella, l'autonomia deve essere declinata come l'obiettivo "di assicurare il progresso di tutto il Paese". Nobili propositi, ma anche al capo dello Stato non può sfuggire che con le norme inserite nel 2001 nel testo costituzionale, tale declinazione dell'auto9nomia resta un pio desiderio. Anzi le intese fra Stato e Regioni possono portare alla totale disarticolazione dello Stato e del Paese. Un rimedio c'è. Completare la raccolta di 50mila firme attualmente in corso su una proposta di legge di iniziativa popolare che chiede la modifica degli articoli 116 e 117 introdotti in Costituzione nel 2001, che possono permettere una autonomia differenziata senza limiti a favore delle aree più forti del paese.
Per saperne di più e per firmare direttamente  (con lo Spid): Coordinamentoperlademocraziacostituzionale.it

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