L'armatura del marchese Ascanio è esposta in un grande museo di Viennna.
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di Elio Clero Bertoldi.
PERUGIA - La splendida armatura, indossata a Lepanto (1571), dal marchese Ascanio della Corgna potrebbe tornare, per essere esposta per qualche tempo, a Perugia o a Castiglione del Lago. Lo rivela una missiva inviata in risposta ad una richiesta avanzata dal direttore della biblioteca di Castiglione del Lago, Paolo Magionami, dal direttore del museo di Vienna “Camera della caccia e delle Armature”, Matthias Pfaffenbichler.
L’armatura, di cui parla diffusamente Luciano Festuccia nel suo libro “Castiglione del Lago", faceva parte della collezione dell’arciduca Fernando II d’Austria, poi imperatore, ed era ospitata sino al 1806 nel castello di Ambras. Successivamente venne trasferita a Vienna, dove si trova nel museo dal 1888. Sarebbe anche interessante approfondire tutto il percorso fatto dall’armatura dall’Umbria all’Austria (venduta dagli eredi o data in regalo, dallo stesso duca agli imperatori Carlo V e Ferdinando II, con cui il marchese aveva avuto contatti diretti?)
Il direttore del museo viennese, offre, insomma la sua disponibilità al prestito temporaneo anche se pretende, chiaramente, una richiesta formale di una qualche istituzione pubblica.
Proprio in queste settimane sono in corso tutta una serie di iniziative a cominciare da quella del Lyon Corciano Ascanio della Corgna di far effettuare una perizia sulle ossa dei membri della famiglia Della Corgna, ritrovate in nove cassette di metallo a San Francesco al Prato. Una volta che siano stati individuati, uno per uno, i resti dei sette uomini e delle due donne, e si sappia esattamente quali siano le ossa di Ascanio, si potrebbe varare una qualche manifestazione pubblica, magari al momento della tumulazione dei resti, ed esporre l’armatura del duca. Lo storico Gianfranco Cialini ricorda, tra l’altro, come l’armatura fosse stata fatta sfilare, all’epoca, dietro al feretro di Ascanio, stratega della battaglia di Lepanto, dove era anche comandante della fanteria. Architetto militare, Ascanio era stato pure il più famoso spadaccino italiano del Cinquecento.
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