INTERVISTA PRESIDENTE CENTRO RELAZIONI INTERNAZIONALI
INTERVISTA AL PRESIDENTE DEL CENTRO RELAZIONI INTERNAZIONALI SULL’ACCORDO TRA ISRAELIANI E PALESTINESI
LUCIANO NERI : il “lungo inganno” continua, ci sarà solo uno scambio di prigionieri, non la fine dei bombardamenti e del genocidio.
A CURA DI:
REDAZIONE infocenri
DOMANDA – Un piano in quattro fasi per Gaza che va dallo scambio di prigionieri all’uscita degli Israeliani da Gaza, fino alla ricostruzione della striscia sotto l’egida internazionale. E’ la volta buona?
RISPOSTA: no, assolutamente no. Questa è la mia opinione, e spero vivamente di sbagliarmi e di essere smentito. Assieme a Mario Capanna abbiamo recentemente pubblicato un libro nel quale parliamo anche dei finti accordi di pace degli anni ’90, e li abbiamo definiti “il lungo inganno”. Ecco, il lungo inganno viene riproposto anche in questa occasione. Le stesse dinamiche e lo stesso cinismo. Portato avanti dai soli e pochi Paesi del mondo che non riconoscono lo Stato di Palestina: gli Stati Uniti e l’Unione Europea, con la eccezione della Spagna. Non c’è nessun accordo, ci sarà solo uno scambio di prigionieri e la guerra e il genocidio continueranno come prima. Con anche il rischio che il processo venga fatto saltare adesso, prima ancora dell’inizio della prima fase.
D – Quali sono gli elementi che la portano a queste conclusioni ?
R – I media italiani e occidentali sono troppo impegnati nella disinformante attività di propaganda, imposta dei loro padroni, per parlare di quello che avviene veramente. Per sapere cosa pensa Israele dei cosiddetti accordi basta leggere la dichiarazione ufficiale, e pubblica, del Likud, il partito di Netanyahu. E quindi, la dichiarazione ufficiale di Netanyahu. Il Likud e Netanyahu non parlano di un accordo finalizzato alla pace ma al di una condivisa dichiarazione di guerra. Nel comunicato ufficiale del Likud, Netanyahu testualmente afferma che “…l’accordo consente a Israele di tornare a combattere sotto garanzie americane, ricevere armi e i mezzi di guerra di cui ha bisogno, massimizzare il numero di ostaggi che saranno rilasciati, mantenere il pieno controllo del valico Filadelfia e di tutto il perimetro dei confini che circonda l’intera Striscia di Gaza”. Aspettano Trump, con il quale si sono già accordati. Più chiaro di così….lo dicono loro, non io.
D - Sono queste le promesse che hanno consentito a Netanyahu di approvare l’accordo senza rompere con l’estrema destra che è nel suo governo?
R – Certo, c’è l’accordo anche con i due ministri fascisti. Con il Ministro della sicurezza nazionale e capo del partito teocratico - razzista Potere Ebraico, Itamar Ben Gvir, e con il ministro Bezalel Smotrich, capo del fascista Partito Religioso Sionista. Ben Gvir ha fatto un po’ di scena propagandistica dichiarando che passa dal far parte del governo al sostegno esterno. Rientrerà al primo bombardamento dei civili palestinesi. Smotrich ha dichiarato pubblicamente che resta nel governo perché Netanyahu gli ha assicurato per iscritto che la guerra contro Hamas e i bombardamenti riprenderanno subito dopo la prima fase.
D – Ma allora quale è l’obbiettivo di Israele se da una parte gli accordi parlano di fuoriuscita dell’esercito da Gaza e ricostruzione e dall’altra il governo di destra si compatta perché promette di continuare la guerra?
R – L’obbiettivo di Israele non è quello di liberare i prigionieri e distruggere Hamas. Sanno bene che è impossibile. Questa è propaganda dozzinale per una società come quella israeliana analfabetizzata dal militarismo, dal nazionalismo messianico e da una religione arcaica, storicamente inverosimile, ma diventata teocrazia. Che si è disumanizzata nel profondo, come successo per i cittadini tedeschi sotto Hitler e per noi italiani sotto Mussolini. L’obbiettivo di Israele è la drastica riduzione della popolazione palestinese e della terra palestinese. Non solo a Gaza ma anche in Cisgiordania. Con i bombardamenti, con le uccisioni, con le incarcerazioni arbitrarie, con le espulsioni dalle case e dalle terre, con lo sterminio delle greggi, con le aggressioni impunite dei coloni fascisti e con l’obbiettivo di rendere i loro habitat invivibili, ….ogni modalità, anche la più efferata e condannata dal diritto internazionale va bene. E’ tutto fin troppo evidente. Disumno e vergognoso.
D – Con quali modalità questo processo avviene ?
R – Io sono stato a Gaza, è un piccolo fazzoletto di terra, con la densità di popolazione più alta del mondo, completamente circondata, non puoi né uscire né entrare. La parte che si affaccia nel mare è interdetta alla pesca e completamente inquinata. I bombardamenti sempre si accaniscono sui pochi impianti di depurazione dei rifiuti. Persone che non hanno né una vita, né un lavoro, né un futuro per loro o per i loro figli. Era un inferno già prima, si può immaginare oggi. E’ il ritorno all’età della pietra l’obbiettivo dichiarato dall’esercito israeliano. Vogliono costringere quante più persone a fuggire e il restante a vivere in una prigione a cielo aperto ed a ciondolare nell’inedia con l’unica ambizione esistenziale di sopravvivere. E’ con questi metodi disumani che si pensa di eliminare la violenza?
D - E mentre tutto questo va avanti a Gaza, fuori dai riflettori un analogo processo di repressione e di espulsione investe anche la Cisgiordania.
R – Certamente. Negli ultimi 8 mesi in Cisgiordania c’è stato il più grande furto di terra dal 1948 ad oggi. Sono state ampliate le colonie esistenti, sono stati costruiti nuovi insediamenti, sia civili che militari. Migliaia di palestinesi sono stati costretti ad abbandonare le loro comunità, i loro piccoli appezzamenti di terreno a causa delle violenze quotidiane, diurne e notturne, di milizie di coloni armati e protetti dall’esercito. Sono state costruite nuove strade per soli israeliani, che hanno tagliato i territori abitati dai palestinesi e isolato le diverse comunità le une dalle altre. Altro che accordo, qualsiasi atto di questo governo israelofascista è finalizzato alla occupazione totale e definitiva dell’intera Palestina storica. E non a caso nell’accordo non viene neppure menzionato il problema principale che è all’origine di ogni violenza e di ogni resistenza: l’assedio totale di Gaza da parte di Israele. Il Ministro della Difesa “dell’unica democrazia del Medio Oriente”, Israel Katz, per ritorsione alla prevista liberazione di prigionieri palestinesi, tutti i è arrivato a liberare tutti i coloni israeliani in detenzione amministrativa, in carcere per reati gravi commessi in territorio dove loro non avrebbero dovuto essere in base al diritto internazionale e alle risoluzioni dell’Onu. Questo è il tempo che ci tocca vivere, un tempo di caos nel quale sono saltate tutte le regole, tutte le leggi. Siamo passati da un’era di illegalità internazionale ad una di esplicita, dichiarata e impunita criminalità.
D – Si può dire che questa guerra Israele la sta vincendo e i palestinesi la stanno perdendo ?
R – No, in una guerra tanto criminale e diffusa non ci sono vincitori, perdono tutti. Perde Israele che è entrato in un vicolo cieco. La guerra e l’occupazione hanno cancellato qualsiasi espressione democratica che in alcune fasi della sua storia sono state pure rappresentate da settori “liberal” provenienti soprattutto dalle comunità askenazite europee. Israele, che doveva essere il luogo più sicuro per gli ebrei, oggi è il luogo più insicuro del mondo per gli ebrei. Negli ultimi 5 mesi mezzo milione di israeliani, prevalentemente giovani, hanno lasciato il Paese. I palestinesi sono quelli che soffrono di più, che vengono sterminati sotto gli occhi del mondo, del nostro mondo soprattutto. Nel genocidio di Gaza noi europei abbiamo perso tutto, la nostra civiltà, la nostra umanità, l’essere stati il modello che a livello mondiale ha affermato i diritti fondamentali dei popoli e delle persone e che ha costruito le istituzioni per farle rappresentare. Noi, Paesi e governi europei e degli Stati Uniti, siamo i veri responsabili del genocidio di Gaza. Israele è grande meno della Lombardia, e ha tre milioni di cittadini meno della Lombardia. Chi mai potrebbe credere che una regione come la Lombardia potrebbe commettere crimini avendo contro tutto il mondo, l’Onu e i 170 Paesi che compongono l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, senza l’appoggio politico, economico e militare degli Stati Uniti, dell’Unione Europea e della Nato? Noi siamo i veri criminali. Noi siamo i veri capi mafia, i Riina, i Messina Denaro. Israele è “Scarpuzzedda”, il killer di Brancaccio che viene mandato ad ammazzare per conto dei capimafia. Che rafforzano il loro potere e incassano.
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