da repubblica.it

PERUGIA - Devono essere sanzionati i giornali che pubblicano e i giornalisti" e, nella fattispecie, "i giornalisti, con una misura di rilevanza penale". Carcere per i giornalisti, torna a proporre Maurizio Paniz a proposito di riforma delle intercettazioni. "Il giornalista che pubblica ciò che non può pubblicare dovrebbe subire una sanzione penale. Il carcere magari è un percorso più lungo. Che ne so, ci vorrebbe una sanzione da 15 giorni a un anno, poi il giudice graduerà a seconda della violazione, vedrà se sono possibili riti alternativi, pene pecuniarie o multe o se il giornalista debba andare in carcere. Cosa che è tutto sommato molto rara nel nostro ordinamento per questa tipologia di situazione".

Qualcosa si muove, invece, dal punto di vista della norma ammazza blog. In pratica un nuovo emendamento che prevede termini allungati e sanzioni ridotte per i siti amatoriali. Una nuova versione - spiega il deputato del Pdl Roberto Cassinelli - che esclude l'obbligo di rettifica, mantenendolo solo per le testate registrate".

Il Pdl, dunque, sembra sempre più intenzionato a modificare il testo, arrivando al punto di farlo approvare con la fiducia. Preoccupati, ovviamente, i magistrati. "Ci sono intercettazioni e vicende che attengono alla vita privata che non dovrebbero mai essere pubblicate, sono pura pruderie. Ma tentare di mettere una pezza a valle vietando la pubblicazione è un attentato alla libertà di stampa" dice il segretario dell'Anm Giuseppe Cascini. Mentre per il vicepresidente del Csm Michele Vietti l'emendamento sulla cosiddetta udienza-filtro, e che prevede che nulla possa essere conosciuto delle registrazioni fino al momento in cui avvocati e magistrati selezionano gli ascolti essenziali per dimostrare la colpevolezza o l'innocenza escludendo le parti superflue, "è una soluzione che ha una propria ragionevolezza".

Ieri i centristi avevano detto chiaramente di essere contro le modifiche avanzate dalla maggioranza, oggi Pier Ferdinando Casini precisa: "Se si vuole impedire l'obbrobrio di dialoghi che nulla hanno a che fare con le indagini, se si vuole fare una legge con questa finalità, la votiamo, se invece si vuole fare una legge che punta a censurare la stampa o a vendicarsi con i giudici, non vogliamo essere complici". Molto più duri Pd e l'Idv. "E' scandaloso che mentre quattro ragazze muoiono sotto le macerie per lavorare a quattro euro all'ora e Moody's ci declassa, noi siamo qui a parlare di intercettazioni - dice Pierluigi Bersani - Questo dimostra la perdita di presa totale verso gli interessi del Paese pensa solo agi affari suoi, lo vedono in tutto il mondo che è così". Per il presidente del gruppo Idv alla Camera Massimo Donadi "la legge Bavaglio è uno schiaffo alla democrazia e alla libertà di stampa, ed è anche un'offesa ai cittadini, che chiedono misure concrete contro la crisi economica e non bavagli all'informazione"

Nel frattempo la Camera ha respinto le pregiudiziali di costituzionalità al disegno di legge sulle intercettazioni presentate da Pd e Idv. I sì sono stati 230 e 307 i no. Astenuti 63 deputati. Il Terzo Polo, come previsto, si è astenuto. 

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