Ieri, a Roma, manifestazione per la pace.
di Claudio Grassi.
Due righe sulla manifestazione di Roma. È stata una manifestazione, per questi tempi, partecipata e riuscita. Nettamente inferiore però alle manifestazioni per la pace fatte durante la guerra in Iraq. Detto questo nel contesto di oggi è stata una manifestazione positiva. Landini nel suo discorso ha colto lo spirito prevalente dei manifestanti: contro guerra, ma anche contro l'invio di armi da parte del governo italiano. Faccio notare che per la seconda volta il più grande sindacato italiano (la prima era stata lo sciopero generale con la Uil) si trova senza una sponda politica di riferimento in Parlamento. È uno dei tanti elementi che contraddistingue la crisi politica italiana. Le presenze alla manifestazione erano quelle di tutto l'arcipelago che si vede in queste occasioni: Cgil Anpi e Arci quelle storiche. Poi la miriade di sigle, compresi i 10/12 partiti (?) Comunisti. Emergency, centri sociali, lo spezzone di Rifondazione e Sinistra Italiana i due partiti maggiormente presenti. Qualche bandiera di Articolo 1 e dei Verdi. PD e altri partiti non presenti, così come bandiere ucraine (che avevo visto molto presenti nelle manifestazioni locali dei giorni scorsi). In conclusione ieri si è mobilitato un pezzo di popolo della sinistra che è contro la guerra, è importante starci dentro. Infine farei questa riflessione: un pezzo altrettanto e forse ancora più importante di quel popolo ha deciso di non partecipare. Non perché non sia contro la guerra, ma perché non ritiene credibile che oggi siano per la pace coloro i quali in questi decenni hanno fatto le guerre.
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