di Elio Clero Bertoldi.

Il Grifo, come simbolo della città di Perugia, compirà nel 2019, 800 anni. Non si parla di mitologia (l’animale é rappresentato nelle urne etrusche del nostro territorio ormai dal IV sec. a.C.), ma di storia vera e propria. I perugini nella primavera del 1219 issarono, per la prima volta, almeno documentata, i loro stendardi con il Grifo (in posizione passante, ma con la zampa destra alzata e dunque aggressiva) nella guerra contro Città di Castello e venti anni più tardi negli scontri contro Orvieto, che si consumarono sulle rive del fiume Paglia. A raccontarlo é Bonifacio da Verona nell’Eulistea, composta in latino nel 1293, opera in versi per la quale l’autore ebbe dal committente, lo stesso Libero Comune perugino, la bella cifra di 25 fiorini d’oro.
Il grifo fu insomma il simbolo della città e delle libertà comunali e poi anche nell’epoca delle varie signorie (Michelotti, Visconti, Tomacelli, Ladislao, Malatesta, Fortebraccio e infine i vari Baglioni) fino alla “guerra del sale”, combattuta e persa, nel 1543, contro il Papa Paolo III Farnese. La sconfitta riportò Perugia sotto il diretto dominio dello Stato Pontificio. Non é casuale che nella statua di Papa Giulio III (esponente della famiglia Ciocchi del Monte di San Savino: era lo zio del duca Ascanio della Corgna, altro perugino doc) sia stato rappresentato, sotto la mano del pontefice, un grifo spaventato e umiliato, a testimoniare la sottomissione totale e brutale della città al Patrimonio di San Pietro. Il Grifo, da quel momento, precipitò in un cono d’ombra da cui riemerse, e prepotentemente, nell’Ottocento con i moti risorgimentali ed in particolare dopo il 1859. Le stragi perpetrate dagli svizzeri papalini, nella città che si era ribellata, purtroppo male e poco armata, suscitarono sdegno in Europa e negli Stati Uniti (tra le vittime depredate di beni la famiglia statunitense dei Perkins, ospite di un albergo in zona Sant’Ercolano). Così quando, nel 1860, fu raggiunta definitivamente la liberazione dal potere temporale dei Papi con la messa in fuga, ad opera dei bersaglieri e dell’Esercito italiano, dei papalini e fu deciso di far innalzare, al Frontone, un monumento a perenne memoria della cacciata, i perugini fecero scolpire il Grifo che strazia tra gli artigli la tiara papalina. Una rivincita, insomma, raggiunta dopo oltre 400 anni.
L’attuale Grifo, quale simbolo della città di Perugia, venne votato (con definizione precisa del disegno, del colore e delle misure) dal consiglio comunale nel 1916.
La speranza é che l’amministrazione comunale e pure la società sportiva che ha posizionato il Grifo sulle maglie, all’altezza del cuore dei propri vessilliferi, i calciatori, trovino il modo di sottolineare con una serie di manifestazioni gli 8 secoli della vita storica del “totem” del capoluogo umbro.

Immagine: Grifo del XIII secolo.

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