Francesco Valerio Della Croce
Per chi l'ha persa, l'intervista di ieri a Giuseppe Conte per Accordi Disaccordi va vista.
Conte ha collocato saldamente il nuovo MoVimento 5 Stelle nella fase che si è aperta e si evolve ogni giorno. Ha dichiarato, senza tentennamenti, che non esistono alleanze possibili se non si esplicita chiaramente l'impegno per la fine della partecipazione dell'Italia, anche indiretta, ai conflitti in corso e se non si ripudia la svolta verso l'economia di guerra. Nessuna ispirazione testimoniale quindi, ma dei punti irrinunciabili su cui si costruiscono le alleanze.
Nella crisi del sistema politico europeo, il Movimento a guida Conte si colloca in alternativa alla decadenza che sta colpendo le leadership che hanno scommesso e scommettono sul conflitto, senza più limiti, contro la Russia e sulla conversione militare del sistema produttivo continentale. 
La sintonia con Sahra Wagenknecht, Jean-Luc Mélenchon e le esperienze più avanzate della sinistra europea è attaccata furiosamente dalla stampa in queste ore. 
Si tratta di un potenziale asse tra forze che hanno qualificanti caratteristiche comuni, come:
1) porsi al di fuori della scia della crisi delle sinistre neoliberali e nessuna subalternità alle socialdemocrazia europee;
2)  chiarezza nel rifiutare la partecipazione dei rispettivi Paesi ai conflitti potenzialmente mondiali in essere;
3) centralità del ruolo dello Stato in economia, per la salvaguardia dei diritti sociali, non per cancellare la concorrenza (come scioccamente qualcuno afferma) ma per cambiare la qualità del mercato e delle sue dinamiche.
Da domani, il nuovo Movimento non si preoccupi più delle strampalerie di un comico sul viale del tramonto. Non abbiamo proprio tempo da perdere, c'è un'alternativa politica da irrobustire e consolidare. In Italia e in Europa.

Condividi