di Stefano Vinti.

L'idea di introdurre una flat tax sarebbe un un gigantesco e indecente sgravio fiscale per i redditi più alti. Chi ha un reddito fino a 15 mila euro (no tax area) non avrebbe nessun vantaggio, mentre qualche piccola riduzione toccherebbe ai redditi fino a 28 mila euro. I grandi beneficiari,invece, sarebbero i redditi più alti e soprattutto i ricconi, (cioè due terzi dei vantaggi al 20% dei contribuenti più ricco).
Nel 1973 c'erano per l'IRPEF trenta aliquote, dal 10 al 72%, e oggi solo quattro.
La 'flat tax' è un progetto di società, un indirizzo politico che rinuncia alla lotta alle diseguaglianze e alla riduzione ulteriore (di quel che resta) dell' intervento dello Stato e quindi del welfare.
A tutto ciò non si può certo dire che il PD sia estraneo, infatti già oggi i redditi sopra i 35 mila euro sono flat, come ha dimostrato un recente studio del Tesoro.
Tornare allo spirito e alla lettera dell'art.53 della Costituzione sarebbe rivoluzionario e addirittura eversivo per Letta e la destra.
Come ci ha insegnato Enrico Berlinguer: "Chi ha tanto paghi tanto, chi ha poco paghi poco, chi ha niente paghi niente".
 

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