FASCISMO, ANTIFASCISMO E COSTITUZIONE
di Mario Capanna.
La manifestazione antifascista, promossa dai sindacati dopo l’assalto squadrista alla sede nazionale della CGIL, è stata imponente e, ovviamente, pacifica. Un bel segnale di democrazia consapevole e partecipata.
Ora resta aperta la questione di Forza Nuova e degli altri raggruppamenti similari: vanno sciolti o no? Assolutamente sì e provo a spiegarne le ragioni.
Il grande presidente Sandro Pertini sosteneva:”Il fascismo non è un’opinione, è un crimine”. Sintesi perfetta del dettato costituzionale, che mette al bando la ricostituzione dei partiti e movimenti fascisti. Ergo… è necessario applicarlo con rigore.
Il problema della cultura e degli orientamenti fascisti è rimasto irrisolto nella storia della nostra Repubblica. Il 25 aprile non è ancora diventata la festa nazionale per tutti, e di tutti.
Che cosa aspettano le forze di centro-destra a dichiararsi apertamente - e convintamente - antifasciste, ovvero autenticamente democratiche?
Ci sono, ovviamente, opache convenienze, insieme a un retaggio storico maleodorante.
E c’è l’ipocrisia doppiopesista. Esempio: sì c’è stata la Shoah, ma anche le foibe, occultando volutamente i crimini perpetrati dal fascismo nei dintorni di Trieste, in Istria, Slovenia ecc.
Oppure: i caduti partigiani e quelli della Rsi vanno onorati in egual misura… Aberrazioni opportunistiche.
C’è, oggi, un pericolo fascista? No e sì. No nel senso che la situazione non è paragonabile agli anni ‘20 né a quelli ‘70 del secolo scorso (con le bombe e le stragi fasciste).
Sì, perché pulsioni fasciste (comprese quelle xenofobe e razziste) si riaffacciano in tutta Europa, dall’Italia alla Francia, dalla Germania all’Ungheria, alla Polonia ecc.
È bene e necessario sradicarle per tempo, prima che il malefico bambino diventi adulto.
E l’Italia può dare l’esempio.
P.S. È giusto, per onestà intellettuale, avvisare che le mie ragioni sul fascismo possono risentire di un mio eventuale… conflitto di interesse. A me, infatti, è toccato subire la violenza dei fascisti.
Nel novembre 1969, quando fui da loro semilinciato al funerale dell’agente Antonio Annarumma.
E quando, nel giugno 1970, dovevo essere assassinato da un commando fascista. Se sono vivo, è perché la magistratura milanese scoprì per caso il complotto.
Del gruppo faceva parte il sambabilino Vittorio Loi (figlio del pugile Duilio). Incredibilmente l’inchiesta non fu portata fino in fondo.
Se Loi fosse stato arrestato allora, non si sarebbe trovato in piazza a Milano il 12 aprile 1973, quando, durante un raduno missino vietato, fu complice dell’uccisione del poliziotto Antonio Marino, colpito dal lancio di una bomba a mano (e Loi, per quel delitto, fu condannato a 18 anni di carcere).
Dixi et servavi animam meam…
Recent comments
11 years 40 weeks ago
11 years 40 weeks ago
11 years 42 weeks ago
11 years 42 weeks ago