A causa del coronavirus lo sciopero del venerdì (Fridays For Future) contro i cambiamenti climatici si trasferisce (temporaneamente) sul web. La proposta è stata lanciata da Greta Thunberg via Twitter: "Non possiamo risolvere una crisi senza trattarla come tale e dobbiamo unirci con gli esperti e la scienza. Ovviamente questo vale per tutte le emergenze e ora gli esperti ci dicono di evitare riunioni pubbliche per rallentare la diffusione del coronavirus".
In questo torno di tempo, l’emergenza per il climate change è forte, sottolinea Greta, "è la più grande crisi che l'umanità abbia mai affrontato, ma per ora (a seconda di dove vivi) dovremo trovare nuovi modi per creare consapevolezza pubblica e sostenere il cambiamento". Pertanto, per i prossimi venerdì, solo Digital Strike, senza andare in piazza: chi lo desidera potrà pubblicare foto e usare l'hashtag #ClimateStrikeOnline".
Il clima sta cambiando: bisogna intervenire per bloccare il riscaldamento del pianeta, evitare gli sprechi e ridurre le diseguaglianze sociali. I giovani con le loro proteste hanno riacceso le coscienze in maniera diffusa. Ma i governi fanno ancora troppo poco.
Di fronte alla gravità della situazione climatica si può scegliere di continuare a negare, e in alcuni casi di prendere posizioni di basso profilo. Oppure di affrontare la sfida alle cause e conseguenze del surriscaldamento, attraverso azioni concrete, immaginando soluzioni di adattamento all’ambiente che si svilupperà in futuro.
Infatti, nella battaglia per l’ambiente ci sarà sempre più spazio per chi ha (e avrà) idee innovative.
Solo per fare qualche esempio, possiamo mettere in azione progetti per: essere pronti ai cambiamenti per migliorare le coltivazioni; mettere in pratica misure per fermare l’inquinamento e mitigare gli effetti più alteranti provocati dall’attuale sistema di produzione. Continuando la carrellata di campi di applicazioni dove si potrebbero trovare soluzioni: basata considerare che solo il 10% dei miliardi di plastica prodotta al mondo viene riciclata, e molte volte con sistemi di riciclaggio basati su principi meccanici che funzionano solo su materiali in ottime condizioni. Trovare soluzioni efficaci per la riforestazione, che è il mezzo più idoneo per contrastare l’erosione del suolo e la continua perdita di fertilità dei terreni.
Quindi, che fare? Bisogna invertire la rotta e concepire l’adattamento climatico come occasione di sviluppo.
È necessario perciò sviluppare nuove competenze green e sull’economia circolare. Così da far nascere e sviluppare imprese più solide (che favoriscono anche l’inclusione sociale, e incentivano la parità di genere) con occupazioni migliori, durature e più di qualità.
Proprio per questo, un piccolo suggerimento: perché non provare a mettere a sistema progetti e proposte per creare un acceleratore di idee, in questi giorni in cui tantissime persone (ognuno con la sua esperienza, i suoi studi e le idee) sono costrette a restare a casa ma possono utilizzare tutti gli strumenti a loro disposizione per elaborare e comunicare.

Fosco Taccini

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