BETTONA - Intervista a tutto campo al candidato sindaco nella lista Centrosinistra per l'ambiente e lo sviluppo. Stefano Frascarelli il 16 maggio festeggerà cinquant'anni. Un'età di bilanci.

Sarebbe bello festeggiarli da sindaco...

“Indubbiamente. Chiuderei un capitolo che mi dà ancora molto fastidio”.

Parli della tua precedente esperienza da sindaco?

“Ovvio. Fu un atto di brutalità politica. La mia giunta non cadde per un problema specifico, perché non si andava d'accordo su una questione. Non ci fu dibattito, nemmeno una sana litigata, semplicemente qualcuno andò dal notaio è mise fine d'arbitrio al volere dei miei concittadini. Una prepotenza nel nome del potere da spartire. Questa gente deve essere sconfitta, bisogna fargli capire che la prepotenza costa e non paga”.

Che lavoro fai?

“Nasco come infermiere, dopodiché ho deciso di prendere un master e adesso lavoro come stomaterapista per la Usl 2”.

Chi sono gli stomizzati?

“Uomini e donne che hanno avuto lesioni profonde all'apparato gastrointestinale. Sono patologie gravi che richiedono molta presenza e tantissima dedizione. L'unità per la quale lavoro è un piccolo gioiellino, ne sono orgoglioso”.

Per il tuo lavoro sei sempre in giro per i territori dell'Umbria, Assisi, Castiglion del Lago, Todi, Marsciano... Cos'hanno queste cittadine che Bettona non ha?

“Bettona è un piccolo scrigno che qualcuno ha voluto trasformare in una maxistalla, tutto qui. E' la terrazza verde su Assisi, è la terra della celebre Natività del Perugino, è un antico luogo etrusco che potrebbe richiamare tantissimi turisti per questa sua provenienza e non oso immaginare quanti tesori abbiamo ancora sepolti sotto i nostri piedi. A questo proposito intendo restituire alla città l'antico pozzo etrusco integrandolo in un percorso turistico. Ci sono sessanta agriturismi che possono ospitare centinaia di visitatori e aspettano solo l'occasione per poterlo fare”.

E' anche la terra dove si produce il miglior olio d'Italia. Almeno così hanno detto a Vinitaly

“Esatto. E in un terreno del genere tu lasci che si formi un'enorme laguna di escrementi di maiali, impestando l'aria e la vita dei tuoi concittadini fino a farli vergognare di essere bettonesi, infliggergli questa puzza addosso che entra nelle case, nei vestiti, come un marchio infamante? Ma la cosa più incredibile è che gli attuali amministratori ne volevano fare un'altra, di laguna, grande quanto un campo di calcio, e tutto ciò in nome dell'ambiente! Ricordo che in questa vicenda ci sono indagati per disastro ambientale, inquinamento delle falde acquifere, associazione a delinquere e abuso di atti d'ufficio. Capisci quando parlo di prepotenza?”.

Eppure questa gente ha governato Bettona? Qualcuno li avrà votati?

“L'ho già detto, hanno ribaltato il voto popolare con un atto notarile e alla fine si sono impadroniti della città con un 36 per cento di consensi. La vicenda di Bettona deve essere d'insegnamento a tutti i comuni perché quando si gioca in modo così spregiudicato la fine è sempre catastrofica. Per colpa di questo gruppo di persone siamo diventati la vergogna dell'Umbria”.

Ma adesso la puzza non c'è più?

“Perché c'è stato qualcuno, ovvero il sottoscritto, che ci ha messo la faccia, è andato dal magistrato ed è stato messo tutto sotto sequestro”.

E adesso, questa lista. Avete voluto chiamarla Centrosinistra per l'ambiente e lo sviluppo

“Questa lista è il ritorno alla politica. La gente non ne può più dei politici e io ne capisco i motivi ma il problema è che sbaglia termine. Quelli non sono politici, sono affaristi. La politica vuol dire riportare la decisione nelle mani dei cittadini e qui a Bettona si è compreso a caro prezzo cosa significa quando la politica viene sostituita dagli affari”.

Seguendo questo ragionamento se i bettonesi volessero puntare sull'allevamento intensivo dei suini il sindaco dovrebbe assecondarli?

“Certo. Il sindaco è espressione della volontà della cittadinanza. Però io sento discorsi ben diversi dalla mia gente e anche per questo mi sono candidato, perché i bettonesi non ne possono più di vedersi rovinare la vita per far guadagnare quattro imprenditori in soccida, nemmeno umbri, un po' di maestranze extracomunitarie sottopagate e i soliti, pochissimi noti”.

Allora tanti auguri per le cinquanta candeline. Ce ne vorrà di fiato per spegnerle...

“Mai quanto ne ho speso per denunciare lo schifo ambientale che ha colpito la mia terra. Speriamo che sia finito il tempo degli scandali e si cominci a lavorare per il bene comune. Vivere a Bettona dev'essere un vanto, non una vergogna”.

 

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