Elezioni – Il trucco dei sondaggi catastrofe
Di Ciuenlai - Da alcuni giorni assistiamo ad un orgia di sondaggi che danno tutti la stessa risposta. Il Pd è in caduta libera, la destra avanza, la sinistra ha un buon risultato e i grillini sono il primo partito. Inviterei tutti a maneggiare con cautela questi editti catastrofici, perchè potrebbe esserci il trucco.
La tecnica è conosciuta ed è stata usata a mani basse da Berlusconi 5 anni fa. Per mesi riempirono le cronache con dati apocalittici sul centrodestra e con la coalizione di Bersani che saliva verso le stelle. Poi improvvisamente, qualche giorno prima, si scoprì che Berlusconi era qualche punto più avanti. Tanto bastò per far gridare al miracolo tutti i media.
In realtà i numeri erano, pressapoco, sempre quelli. Quelli della catastrofe. Il centrodestra perse infatti 7 milioni e mezzo di voti e il 17%. Ma un tracollo diventò una vittoria. Io penso che adesso si tenti di fare la stessa cosa col Pd , che viene oggi dato sotto il 20% e in marcia verso il 15, con Forza Italia che, addirittura, gli insidia il secondo posto tra i partiti. Intendiamoci il Pd sta malissimo, ma forse ha qualche linea di febbre in meno di quanto segni il termometro.
Quindi il giorno delle elezioni un 23/24 % potrebbe anche essere letto come un successo. E per Renzi un mezzo trionfo per aver condotto una campagna elettorale in rimonta. Con tutto quello che ne segue (e né seguì 5 anni fa) in termini di trattative per il Governo e gli incarichi istituzionali. E non è una novità tutta italiana. Vi ricordate le elezioni tedesche del 2013? Vennero presentate come un super trionfo della Merkel. In realtà la Cdu non aveva la maggioranza del Parlamento. Ce l'avevano Spd, Verdi e Linke. Un mezzo disastro. Ma la campagna sulla “supervittoria” servì a giustificare il futuro governo di coalizione Spd – Cdu. I sondaggi indicano una tendenza , ma poi, come abbiamo visto 5 anni fa, vengono orientati verso la soluzione politica che si vuole ottenere dopo le elezioni. Leggiamoli sempre con occhio critico sapendo che niente in questo mondo è neutrale.
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