Di Ciuenlai - Diversi commentatori si lamentano che la campagna elettorale per le amministrative d’autunno sia fiacca, sfuggente, scarsamente partecipata e addirittura inesistente. Eppure si vota per municipi che valgono molto più di un Ministero come Roma, Milano, Napoli e Torino.

La ragione è semplice. La gente ha imparato dall’esperienza di questi ultimi 30 anni, che chiunque vincerà lascerà le cose pressappoco uguali. Le buche resteranno al loro posto, gli autobus saranno sempre più vecchi, la spazzatura continuerà a costare di più e ad essere ritirata di meno, le scuole rimarranno fatiscenti e al limite dell’agibilità per mancanza di una costante manutenzione ordinaria, le aree verdi resteranno abbandonate e via disserviziando. La verità è che la politica delle amministrazioni locali, di qualsiasi colore, ha seguito e subito la linea dell’austerità,  incanalata sul postulato “più tasse e meno servizi”.

I Governi della seconda Repubblica hanno nascosto “sotto il tappeto” di Comuni e Province i draconiani tagli alla spesa pubblica , che hanno distrutto il welfare nel nostro paese. Così i cittadini hanno imparato che il cambio di amministrazione non provoca il cambio della situazione. E la cosa è dimostrata dal fatto che nei primi anni del maggioritario la gran parte dei sindaci veniva riconfermata, mentre oggi sono sempre meno quelli che raggiungono la meta del secondo mandato. La ragione del costante calo dell’affluenza alle urne sta tutta qui. Votare per molti risulta inutile.

L’unica cosa che cambierà saranno le campagne di stampa . Assisteremo, ancora una volta,al miracolo che trasformerà in positive le stesse cose che qualche giorno prima erano considerate negative. “Qui Roma . La situazione dei rifiuti migliora. Con la Raggi in questo cassonetto c’erano in media 100 sacchetti per terra, oggi per effetto delle politiche innovative del nuovo sindaco sono 99 grandi e uno medio e presto, promette il primo cittadino, diventeranno 98 grandi e uno piccino”.  

Detto questo, la mandata di ottobre, con il massiccio concorso e la spinta a reti unificate dei media, si prepara a celebrare il “cappotto” del Pd. Il pensiero unico liberista che ritiene questa forza politica l’elemento centrale di conservazione del sistema, considera questo risultato il primo passo per preparare le elezioni politiche. Lo scenario previsto è quello dell’emarginazione (già fortunatamente iniziata con buonissimi risultati) di Salvini e della Meloni, la creazione di un contenitore conservatore sotto le insegna di Mario Draghi che si alleerà con la coalizione Pd/5 stelle, in un nuovo Governo di unità nazionale, pardon di unità liberista. Per chi non l’ha capito e continua a masturbarsi con il  green pass, questa è la vera dittatura nascosta sotto una  spruzzata di democrazia formale.

P.S. La cosa si vedrà anche in Umbria . La destra avrà una battuta d’arresto. Difficile il cappotto, ma il giaccone è in via di confezionamento.

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