Di Ciuenlai – Non era mai accaduto, dal dopoguerra ad oggi, che l’ex  partito egemone (Pci e suoi derivati) abbia più da guadagnare che da perdere in una tornata elettorale amministrativa.

Il centro destra deve infatti mantenere una serie di ex comuni “rossi” (Bastia Umbra, Montefalco, Torgiano ecc.) e deve tenere soprattutto il capoluogo. E’ questa tenuta, tutt’altro che scontata, che determinerà, l’anno a venire, le sorti della Regione. Ed è ancora questa tenuta che , disegnando lo stato di salute della coalizione “bianconera”, potrebbe determinare la presa di altre roccaforti “biancorosa”, come Foligno, Marsciano, Orvieto e qualche comune del Lago.

La partita è (incredibilmente) incertissima. A Perugia fare un pronostico è come sfogliare la cabala. L’unica cosa certa è che nessuno vincerà al primo turno. Le notizie che giungono da Foligno danno il candidato del Pd favorito su quello della destra. Orvieto è un mistero, mentre a Marsciano i “civici” appaiono  vincenti. E’ una sfida tra le due componenti storiche. IL terzo polo non ha sfondato prima ed è in grande difficoltà oggi. I 5 stelle rischiano risultati poco sopra o addirittura sotto il 10% dappertutto. Ma potrebbe essere proprio questo 10% a determinare la sfida tra neri sfumati di bianco e bianchi macchiati di rosa.

 In ogni caso, come ha ampiamente dimostrato l’esperienza di Perugia, sul piano delle politiche amministrative e di gestione delle città, cambierà poco o nulla, perché il “rosso” è stato ormai consegnato alla storia di questa regione.

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