Dopo Berlusconi, in Umbria subito legge contro l'omofobia
Ieri
il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha confermato ancora
una volta la propria indegnità e inadeguatezza a guidare il Paese e,
soprattutto, a rappresentare i valori democratici e di civiltà incarnati dalla nostra
Costituzione. Le sue parole sui gay, il suo ennesimo attacco imbastito
di machismo fascistoide alla dignità della persona non sono in alcun modo
tollerabili. Quelle parole sono una ferita all’Italia, ai suoi valori,
alla sua storia democratica, alla sua Costituzione che poggia sul
rispetto della persona e dei diritti individuali. Un’offesa, insomma,
non ad una categoria, ad un gruppo di persone, ma ai
cittadini italiani, alla quale tutti dobbiamo rispondere.
Come? Certamente scendendo in piazza, manifestando, alzando la voce su
quel grande luogo di democrazia e di partecipazione che è la rete. Ma
questo, da solo, non basta. Serve uno scatto d’orgoglio e di civiltà.
Serve una risposta politica. Il Partito democratico è una grande
partito popolare e in questi momenti deve
dimostrare la propria voglia di opporsi a questa deriva illiberale,
antidemocratica e incivile incarnata da Berlusconi. Governiamo in tante
regioni, province e città d’Italia e i cittadini aspettano da noi dei
passi
concreti, delle reazioni pratiche. Ed è per questo che, dopo l’ennesima volgarità di Berlusconi, dobbiamo agire.
In Umbria il Pd deve guidare questo scatto d’orgoglio, questa reazione
di civiltà. In poche parole: far approvare una legge regionale contro
l’omofobia.
Subito. Senza perdere tempo. L’opposizione parte da qui, dalla risposta
culturale e politica all’anticultura berlusconiana. In chiusura, una
domanda agli uomini e alle donne del centrodestra umbro. Come fanno a
non provare imbarazzo nel sentire le parole del presidente del
Consiglio sui gay, sulle donne che diventano oggetto di piacere?
Veramente non vi fanno venire i brividi questi continui attacchi alla
dignità della persona?
Valerio Marinelli
coordinatore regionale Dipartimenti Pd
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