Il prossimo 28 aprile, presso la sede dell’Assessorato regionale alle Infrastrutture Tecnologiche, si terrà la prima riunione della Commissione Tecnica Regionale per l’Emittenza Radiotelevisiva, costituita dalla Giunta Regionale con deliberazione n. 177/2011 al fine di “… definire e coordinare le attività inerenti al processo di transizione dalla tecnica di trasmissione radiotelevisiva analogica a quella digitale …”.
Oltre agli organismi istituzionali che si occupano a vario titolo della materia (Corecom e Arpa Regionale), ai lavori della Commissione sono stati chiamati a partecipare i rappresentanti sia delle emittenti radiotelevisive nazionali (Rai) e locali (Aeranti-Corallo e FRT) che delle associazioni di categoria degli antennisti (CNA e Confartigianato).
Inoltre, al fine di prendere in considerazione tutti i vari aspetti che la transizione al digitale terrestre produrrà sulla popolazione e sull’ambiente, sono membri permanenti della Commissione anche i rappresentanti delle associazioni dei consumatori (Codacons, Movimento Difesa del Cittadino, Adiconsum e Federconsumatori) nonché l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) Umbria per gli aspetti della localizzazione dei ripetitori.
È prevista anche la partecipazione della CentralCom S.p.a., società in house regionale per la realizzazione della rete pubblica di cablaggio a larga banda, al fine di individuare eventuali punti di contatto con l’istituenda rete e del rappresentante regionale all’interno della task-force del CNID (Comitato Nazionale Italia Digitale), dott. Franco Parlavecchio, per i necessari raccordi con le istituzioni centrali.
Scopo principale dei lavori della Commissione sarà di focalizzare i vari aspetti tecnico-operativi legati alla migrazione del segnale radiotelevisivo dal sistema analogico a quello digitale e alle loro ipotizzabili correlazioni, nonché di delineare una panoramica delle possibili soluzioni da adottare, non perdendo di vista l’eventualità, ancora in fase di studio, di definire i limiti di un probabile intervento finanziario della Regione che, attraverso l’uso dei fondi comunitari, potrà fornire un concreto sostegno al settore delle radiotelevisioni locali, insostituibile veicolo di pluralità democratica oltreché importante “distretto produttivo” per l’economia regionale.
 

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