Su due questioni è la stessa Giunta Tesei che alza le braccia e si dichiara colpevole. La prima riconosce, dopo mesi di propaganda a negarlo, che è riuscita a fare un buco di bilancio in sanità, e che si vede costretta a fare una delibera di ripiano di ben 92 milioni di euro. Quindi si 'attura il bico', si sana il deficit e si evita il piano di rientro, salvando i direttori generali di aziene e USL, che delle aquile amministrative e gestionali (li ha scelti la giunta Tesei) non sembrano proprio. L'altro punto sono le infinite liste di attesa, con 74 mila umbri in fila, cioè circa il 9% della popolazione regionale.  Ora è stato varato un nuovo piano di smaltimento, con 5,6 milioni assegnati dall'ex ministro Speranza, affidato in gran parte alla sanità privata, tanto per ribadire qual'e' l'indirizzo politico della destra umbra.

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