La crisi energetica è un enorme pericolo per il tessuto economico italiano.
di Paolo Brutti.
La crisi energetica per ora riguarda pericolosamente le aziende (per le famiglie dipenderà da quanto il governo spenderà in sussidi). Per capire cosa fare occorre qualche informazione precisa. Nel seguito evidenzierò dei prezzi, diversi da quelli dei giornali, perché per paragonarli con quelli americani serve usare le unità di costo USA che sono dollari per mBTU (mega Unità Termiche Anglo-Americane).
Il gas in USA costa 9-10$ per mBTU (un anno fa era la metà). Il gas americano, trasferito per nave, liquefatto, poi rigassificato e scambiato in Olanda al mercato TTF costa 84$ sul mercato europeo.
Il gas di Gazprom, per il 90% arriva per gasdotto e non viene scambiato se non per un 10% sul mercato in Olanda. Si stima che il suo prezzo sia
intorno a 2$. Si stima, perché il prezzo che si paga ai russi è un “segreto commerciale” delle aziende importatrici. Il gas russo costa molto meno di quello USA perché viene estratto in modo più semplice non tramite il “fracking” che è una tecnica di frantumazione idraulica di rocce, non va liquefatto né spedito per nave e poi rigassificato.
Poiché il prezzo del gas di Gazprom è un “segreto commerciale” da qui nascono gli extra profitti.
La Russia, tramite Gazprom, finora ha fornito il pressoché tutto il gas previsto dai suoi contratti con la UE. Questo è il contrario di quello che si legge sui giornali dove si parla solo di “taglio del gas russo” per cui si ha l’impressione che non ne arrivi più.
Quindi, non c’è per ora una situazione di scarsità di gas dovuta ad un taglio delle forniture di Gazprom che non rispetterebbe il contratto.
Il gas che arriva per nave liquefatto è dunque circa il 27% del gas totale consumato in media in Europa. Ora la sua percentuale aumenta perché i governi europei lo comprano ovunque lo vendano, ma è ancora una frazione del totale. Tuttavia, il prezzo di questo gas “made in USA” è usato nei contratti commerciali di Amsterdam per rivendere il gas russo.
È tutto legale: da anni i contratti prevedono che si “indicizzi” il prezzo alle aziende al gas spot liquefatto che arriva dall’America. per cui hanno messo nei contratti il prezzo del mercato spot in Olanda.
Il gas aumentato 10 volte di prezzo è quello, in prevalenza, che arriva per nave, estratto in America (e in Qatar), scambiato con contratti derivati al mercato TTF in Olanda. Non è quello russo che arriva per gasdotto. Il gas liquefatto è solo un 27% del totale, ma è usato per fare il prezzo del gas che arriva dalla Russia o dall’Algeria per gasdotto. Il gas russo costerebbe sui 2$ (nessuno dice il prezzo contrattuale, ma lo si stima), il gas che invece arriva per nave dagli USA (e alcuni altri paesi) costa ora più di 80$.
Stiamo quindi sostituendo gas russo che costa sui 2$ con gas che arriva dagli Stati Uniti e da altri paesi che costa ora 80$ sul mercato di Amsterdam.
Tutto questo per le sanzioni della guerra in Ucraina.
Il gas di Amsterdam brucia la UE.
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