di Carla Gentili.

Per la Pace, per la Terra, per la Dignità: beni essenziali a tutti comuni ...
100.000 firme sono state raccolte in un solo mese in tutta l'Italia a sostegno della lista "PACE TERRA DIGNITÀ", promossa da Michele Santoro e Raniero La Valle, un giornalista laico non asservito ai signori della guerra e del capitale e un grande intellettuale cattolico vicino come pochi alla Parola e allo Spirito autenticamente evangelici di Papa Francesco.
È necessario, ora , che questo sforzo generoso non vada perduto ma rilanciato con forza - e con speranza, fiducia, convinzione - alle prossime elezioni europee dell'8 e 9 giugno.
Come? Con un voto libero, veramente autonomo, cioè svincolato - per una volta!- da meschini calcoli di partito, o meglio di "fazione", secondo il deleterio costume nostrano (per cui, ad esempio, segretari di partito o addirittura presidenti del consiglio arrivano a candidarsi per un parlamento europeo in cui non andranno mai)!
Un voto dato a favore di ciò che ci sta veramente a cuore, a tutti noi, più a cuore di tutto, perché tutto il resto dipende da questo!
Un voto dato per noi stessi e per chi verrà dopo di noi -per i nostri e i loro sacrosanti diritti e anche giusti interessi-; ma anche un voto dato "in memoria" di quelli che non ci sono più, perché il loro sacrificio, che insanguinò tragicamente la nostra Italia e la nostra Europa e il nostro Mondo in due guerre atroci appena un secolo fa, non sia stato vano!
Sì, per dire, anzi gridare, tutto questo dobbiamo smetterla di fissarci ( per una volta! ) sugli angusti equilibri o squilibri di partiti, correnti e fazioni, maggioranze e minoranze, governi e opposizioni ( spesso più apparenti che reali); ma dobbiamo anche smettere di "protestare" rifugiandoci nel "non voto", illudendoci che la "politica" non ci riguardi ( ci riguarda eccome, invece, e magari ci "frega", anche e soprattutto se non ce ne occupiamo lasciando tutto in mano a pochi, troppo pochi)!
No, per dire, anzi gridare, tutto questo bisogna VOTARE "a viso aperto" PER la PACE, parola troppo a lungo svalutata o guardata con sospetto dai vassalli del potere, come la maggior parte dei nostri media!
Bisogna DICHIARARE GUERRA ALLA GUERRA, votare "a viso aperto" CONTRO LA GUERRA,
cioè contro le guerre, e in primo luogo contro quelle che imperversano devastanti al confine orientale ( Ucraina) e a quello meridionale ( Israele, Palestina, Terrasanta... ) della nostra Europa, cioè appena fuori dell'uscio di casa nostra!
E bisogna dire NO alle logiche perverse che alimentano quelle guerre e le giustificano con motivazioni false e ipocrite.
Non è vero - e oggi meno che mai - che per costruire la pace ci vuole la guerra!
Con la guerra si può solo nutrire il seme dell'odio reciproco, della distruzione e dell' auto-distruzione, e insieme dell' impoverimento progressivo di masse sempre più vaste di persone a vantaggio di pochi, pochissimi privilegiati ( fra i quali - non ci illudiamo- non è affatto detto che ci saremo noi, e i nostri figli, peraltro sempre più rari)!
Per questo, contro i falsi pretesti di chi vuole la guerra per inseguire un utile immediato (per esempio incrementando a dismisura la produzione e il mercato delle armi, di ordigni sempre più sofisticati e letali), è necessario e urgente dare con il nostro voto uno "scossone" pacifico ma chiaro, netto, non ambiguo a un sistema politico (non solo italiano ma europeo, e non solo di destra ma anche di presunta sinistra) che sulla gravissima questione della guerra e delle guerre è stato fin qui troppo timido e tentennante, troppo subalterno ai condizionamenti e agli interessi di potenze extraeuropee, troppo colpevolmente indifferente e distratto nei confronti dei valori ma anche dei sacrosanti interessi dei cittadini che quel sistema politico dovrebbe rappresentare (se vuole essere democratico davvero!).
Per questo dobbiamo usare l'ARMA PACIFICA del VOTO per dire, anzi gridare, la nostra domanda di PACE, cioè di una coesistenza pacifica fra popoli diversi sì ma pronti a riconoscere gli uni agli altri la stessa dignità umana e quindi pari diritto a operare e cooperare per sopravvivere e progredire nel pianeta Terra, patria a tutti comune!
E non sono, questi, discorsi retorici e astratti!
Tutt'altro, sono, o dovrebbero essere, concretissimi!
Oggi nulla è più concreto e realistico di un sano e avveduto "idealismo"!
Si dice che l'Europa politica non serva a niente, e men che meno il parlamento europeo!
Vero, se si trasforma la politica in vuota commedia delle parti, con la complicità di tutti gli attori in scena - spesso mediocri e pessimi!
E allora gridiamo, con questo voto, che vogliamo un'altra Europa!
Un' Europa intesa come un insieme di comunità nazionali pacifiche e aperte al mondo, amica ma non succube degli Stati Uniti e di alcuna altra potenza, rispettosa delle diversità, protagonista di un mondo multipolare e non sottoposto al dominio di una specie di "sovrano assoluto" che si arroghi la missione del gendarme universale!
L'Europa che vogliamo deve sottrarsi alla logica dei blocchi contrapposti e del vassallaggio nei confronti del più forte, deve cessare di sacrificare i propri interessi agli interessi altrui:
deve cioè collaborare con gli Stati Uniti, ma anche con la Russia, con la Cina e gli altri Paesi emergenti che compongono l'arcipelago dei Brics.
Questi sono i "ponti" che servono, per intrecciare rapporti pacifici fra le persone e i popoli, per scambiare parole e idee, e anche merci, certo, merci che siano frutto del lavoro umano, un lavoro che sia strumento di dignità e non di sfruttamento.
Ma ciò è possibile solo in tempi di PACE.
E non è vero - dobbiamo ripeterlo a noi stessi, all' infinito, visto che i media ci ripetono continuamente il contrario - che per costruire la pace bisogna fare la guerra!
Con la guerra si costruisce solo la pace delle rovine e dei cimiteri, e dei servi.
 

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