di Fausto Bertinotti

All’improvviso ci ha lasciati Stefano Zuccherini.
Era uno dei nostri, una bella persona, un compagno, un amico. Zuccherini è stato uno degli ultimi quadri operai usciti dal proletariato umbro del Novecento. Una storia di fabbrica, la sua, del sindacato di classe, del partito operaio dalla quale Stefano ha tirato fuori una propria personalità riconoscibile a vista. Stefano ha lottato, dibattuto e studiato con una passione forte e originale.
La crudeltà di avvenimenti che ne hanno colpito la vita non lo ha piegato. La sconfitta della propria parte sociale e politica non lo ha indotto alla rinuncia. Sapeva che ‘provare e riprovare’ è il compito del rivoluzionario. Stefano Zuccherini ha continuato a provarci portando nell’impegno quella sua straordinaria umanità che lo ha fatto voler bene da un’intera comunità, fin dalle sue prime esperienze sindacali nella CGIL umbra. Ha raccontato, come in un grande romanzo popolare, la sua gente, quella con cui ha vissuto e per cui ha lottato in tutta la sua vita.
Un tempo, caro Stefano, in questo ultimo viaggio, ti avrebbero accompagnato i tuoi compagni, le nostre bandiere, i nostri ricordi. Se pure da lontano, anche ora, continuano ad accompagnarti.
Hai fatto la tua parte, ci hai donato molto, ti abbiamo voluto bene, ci mancherai ma non ti dimenticheremo.
Ciao Stefano, ti sia live la terra.
 

Condividi