Di Ciuenlai – Dopo un Presidente della Regione (Francesco Mandarini) e un Sindaco di Perugia (Renato Locchi), è ora di cominciare a sentire quelli che erano il centro della struttura politica del Pci ; i segretari di sezione. Cominceremo con Manlio Suvieri segretario delle sezioni di Prepo e Fontivegge a Perugia.

Ti farò la stessa domanda. L'Umbria Rossa è stata smacchiata? Smacchiata? Direi sbiancata!

Da dove vogliamo incominciare? Dalle esperienze fatte. Solo raccontando le storie di quel tempo si può capire la differenza politica con l'oggi. La differenza di chi credeva e lottava per una società migliore e chi lotta per una poltrona migliore.

Allora dai racconta ! Nel 1972 abitavo, appena sposato in Via dell’Acacia. Quartiere popolare, operaio del capoluogo umbro, pieno di ex migranti rientrati in Italia dalla Francia, dal Belgio, e molti dipendenti della Perugina e del poligrafico. Insomma in breve conoscevo moltissimi vicini e fui contattato per costituire una cellula del PCI della zona. Insieme ad altri compagni nel giro di poche settimane raccogliemmo l’adesione di circa 100 iscritti e decidemmo di formare una sezione autonoma da Fontivegge, la sezione di Prepo. Organizzammo feste dell’unità, costruimmo con le nostre mani un’area pubblica con campo da tennis, pista di pattinaggio e giochi per bambini.

Come il Parco di Lacugnano di Perugia costruito in gran parte con il lavoro volontario , nei giorni di festa, dai dirigenti e dai militanti del Pci. Esatto!

Scusa continua il racconto che è interessante. Qualche anno dopo fui letteralmente obbligato ad accettare la carica di segretario della sezione. Facemmo molte iniziative, come la marcia per la pace Prepo- Casenove con la partecipazione dei due partiti comunisti greci, di un rappresentante del neo governo vietnamita. Allora eravamo imternazionalisti, ora su questa dimensione ci sono solo le grandi concentrazioni finanziarie. Ma guardavamo anche al futuro del paese. Come PCI affrontammo una grossa discussione sul nucleare. Essendo in maggioranza contro, da noi in sezione a Prepo venne Felice Ippolito a perorare la causa nucleare insieme al compianto Ilvano Rasimelli ed ad un giovane professore universitario, ma la maggioranza della sezione era convintamente contraria al nucleare. Alla faccia di chi dice che eravamo un monolite nel quale non si poteva dissentire. Operavamo anche nel sociale. A quel tempo organizzammo i primi orti per i pensionati e i primi gruppi famiglia per i ragazzi che stavano dai preti a Compresso, tentammo anche la costruzione di una mensa per l’area artigianale di via Settevalli dove i dipendenti delle piccole realtà produttive erano costrette a mangiare nei posti più impensabili. Mi domando; quanto sarebbero utili oggi, nella situazione di grave crisi economica, decine di strutture di questo genere?

Insomma parliamo di  quella mutualità che fece grande la sinistra. Si. Questo era il PCI impegnato a promuovere tutte le iniziative tese a risolvere i problemi prima che gli stessi venissero sollevati.

Mettiamola così. Essendo una organizzazione del popolo conoscevate le esigenze del popolo. Conoscevamo i problemi sociali ed economici della zona a partire dalle criticità delle fabbrichette artigianali. Insomma eravamo dentro la società.

Il “terra a terra” e la grande politica in un solo luogo : la sezione. Discutevamo di tutto. In un’ affollatissima assemblea ( circa 200 Persone) si affrontarono l’allora assessore comunale Lello Rossi e il Prof Alessandro Alimenti. Il tema era Comunisti e Cattolici ed era presente anche il parroco di Prepo che ci aveva chiesto di fare l’assemblea in luogo pubblico non in sezione.. Per dire che eravamo il centro del dibattito.

Ma tu non sei stato sempre a Prepo? No, Poi mi trasferii a Fontivegge e presi a frequentare quella sezione. Clima diverso, diversa la composizione dei compagni, A maggioranza intellettuali. Iniziò a circolare il refrain “ dobbiamo contaminarci”, cioè noi puri onesti e al servizio della politica dovevamo, in pratica, diventare come gli altri. Fui l’ultimo segretario del PCI. Cambiò anche il rapporto con la politica, mentre prima era ambito fare il segretario di sezione, ora l’ambizione era andare in qualche consiglio di amministrazione usl, Cesap, Gesenu, consorzi vari, oppure essere eletti in comune o in provincia, , ecc. E li è iniziata la fine del Partito, della sinistra e dell'Umbria Rossa. Dopo la morte di Berlinguer forti dei risultati delle Europee, la contaminazione prese il sopravvento, i dirigenti del partito, gli eletti negli enti locali non venivano più scelti dalle sezioni e dalla gente, ma da salotti più o meno trasparenti. Salirono alla ribalta personaggi che la sinistra l'avevano cavalcata per i propri interessi.

E che partito diventò il Pci umbro? Il partito dei sindaci vicini al palazzo e sempre più lontani dalla gente

La svolta definitiva quando avvenne? Con l’avvento dell’elezione diretta del sindaco e dei Presidenti, dilagò il partito dei sindaci, che ha contribuito negli ultimi anni al degrado della democrazia. Questo partito nuovo dei sindaci ha determinato la devastazione del territorio e dell’assetto idrogeologico del Paese, ha contribuito ad alimentare la corruzione attraverso lo strumento delle società miste ecc. ecc. Cose che sono cronaca di questi giorni.

E le sezioni? Piano piano le sezioni con l’avvento del Partito Democratico si sono trasformati in club puramente elettorali frequentati da dipendenti pubblici e da “senza mestiere”, vogliosi di “entrare in politica” .

Che fare adesso? Bisogna ridare un senso ad una parola, politica, divenuta così ambigua e sfuggevole, per restituirle il suo habitat più alto. Politica, quella con la P maiuscola significa, a sinistra, avere passione per il bene comune, impegno pubblico, etica valoriale e il sogni di una società più giusta e dalla parte dei più deboli. Il tutto con spirito di squadra, il noi e non l'io attualmente imperante.

Una specie di sogno. Concordo infatti con Checco (Francesco Mandarini) che attualmente il partito non c’è più, i circoli si animano solo in vicinanza delle elezioni per il resto tutto tace. In sostanza l’attuale Pd è stato consegnato senza nulla pretendere ad una dirigenza di centro che sbandierando le parole rottamazione e rinnovamento ha cancellato tutti i valori fondanti della sinistra.

la prima intervista su "Chi ha smacchiato l'Umbria Rossa" a Francesco Mandarini

http://www.umbrialeft.it/notizie/sono-stati-%E2%80%9C-nostri%E2%80%9D-0

la seconda intervista su "Chi ha smacchiato l'Umbria Rossa" a Renato Locchi

http://www.umbrialeft.it/editoriali/chi-ha-smacchiato-lumbria-rossa-ulti...

 

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