di Alessandro Torrini // candidato segretario Pd Umbria

Dalla fine del secolo scorso, anche a sinistra, abbiamo creduto alla capacità taumaturgica del mercato di auto regolarsi, creare ricchezza e distribuirla.

Abbiamo inseguito il lavoro, con la flessibilità e la precarietà.

Abbiamo lasciato fluttuare i salari in funzione dei rapporti di forza tra impresa e lavoro.

Abbiamo liberalizzato molti comparti del terziario e del commercio.

Privatizzato molte aziende e servizi dello Stato. Negli enti locali, si è fatto altrettanto, con appalti al massimo ribasso.

Con le politiche rigoriste, abbiamo depresso gli investimenti pubblici, indebolito tutti gli apparati dello Stato.

Abbiamo creduto che le ragioni dei consumatori dovessero prevalere su quelle dei lavoratori.

Non tutto ha funzionato:

La produttività e la ricchezza del paese non è aumentata.

Non stiamo tutti meglio. Il ceto medio si è ridotto. La povertà è aumentata.

L'ascensore sociale è bloccato e anche nel nostro Paese, si stanno formando caste inamovibili.

E allora è giunto il momento di intervenire, passare dalle analisi e dalle denunce, ai fatti.

Lo Stato deve fare con intelligenza, ma con altrettanta determinazione, la sua parte.

Per le giovani famiglie, per i lavoratori dipendenti, specialmente giovani e donne, arrivati oramai alla soglia di povertà, con salari tra i più bassi d'Europa, per le PI, è ora di fare qualcosa:

* Politiche attive per il lavoro e per la famiglia
* Welfare universale
* Salario Minimo
* Riduzione Orario Lavoro
* Compartecipazione dei lavoratori alla gestione delle aziende
* Tariffe e Onorari Minimi per Artigiani e Professionisti
* Preziari Minimi Regionali
* Regolamentazione attività commerciali

Vietare il subappalto e le gare al massimo ribasso nella PA. Aumentare la soglia per gli affidamenti diretti.

La grande opportunità per far ripartire il paese, innovare e crescere, sono oggi le risorse comunitarie.

Facendo ripartire gli investimenti pubblici, specialmente al sud. Incentivando, a traino, quelli privati.

Riaprendo le assunzioni nella PA, per migliorarne qualità e produttività: Università, Giustizia, Sanità, Enti Locali, Ministeri… i grandi malati.

Regioni e Province, enti da ripensare. Piccoli Comuni, da accorpare.

Investendo nell'innovazione e sulla formazione, sui beni intangibili.

Facendo politiche industriali atte a reinternalizzare le tante aziende uscite dal Paese.

Promuovendo una politica fiscale, progressiva ed europea.

Inoltre:

Diritto allo Studio, alla Casa, alla Salute, garantito a tutti.

Sognare non costa nulla

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