di Stefano Vinti 

'La battaglia di STALINGRADO' di Alfio Caruso. Finito di leggere.

'Nella relazione lasciata da uno sconosciuto ufficiale tedesco è scritto:" Fu una lotta paurosa, logorante, in superficie e sottoterra, tra le macerie, nelle cantine, nei canali della grande città e degli stabilimenti industriali.  Uomo contro uomo. I carri armati si arrimpicavano sulle montagnole di macerie e di rottami, s'inoltravano stridendo nei padiglioni distrutti  delle fabbriche e sparavano a distanza ravvicinata nelle stradicciole semisommerse dalle macerie, negli angusti cortili degli stabilimenti. Tutto questo sarebbe stato comunque sopportabile. Ma c'erano anche le profonde e dirupate forre d'argilla che scendevano a precipizio nel Volga e dalle quali i sovietici gettavano nuove forze nella mischia. Ne' era possibile scorgere il nemico nelle intricate foreste sulla sponda opposta, più bassa, del Volga. Non si vedevano né le batterie russe né le loro fanterie, ma c'erano e sparavano, e ogni notte centinaia di barche attraversavano il possente fiume e portavano rincalzo nelle rovine della città ".
...un tenente della 24° Panzerdivision annota nel diario:" Mio Dio, perché ci hai dimenticato? Stalingrado non è più una città. Ogni giorno che passa si trasforma in un'enorme nube di fumo accecante e bruciante. È una vasta fornace illuminata dal riflesso delle fiamme. E quando cade la notte, una di quelle ardenti, terribili, sanguinose notti, i cani si buttano nel Volga e nuotano disperatamente verso l'altra sponda. Le notti di Stalingrado provocano in essi il terrore. Gli animali abbandonano quest'inferno.  Anche le pietre più dure non possono sopportare queste condizioni per molto tempo.  Solo gli uomini resistono."
Nei quasi cinque mesi e mezzo di battaglie fra il Don e il Volga l'Armata Rossa ha avuto 485.751 morti e 652.249 feriti. Le cifre tedesche, molto meno precise, si possono conteggiare 250 mila morti e altrettanti feriti. Dei 290 mila tedeschi accerchiati a Stalingrado dal 22 novembre 1942, se ne arrendono il 2 febbraio circa 120 mila, di cui 80 mila della Wehrmacht. Torneranno in Germania in 6 mila, dei 77 italiano torneranno in 2. Nella battaglia fi Stalingrado, tutto il materiale della 6° Armata è andato distrutto: 400 carri armati, 1800 cannoni, 488 aerei.
Stalingrado è stata la battaglia che ha iniziato la distruzione del nazismo, la fine del Terzo Reich.
Grazie Armata Rossa, grazie eroi di Stalingrado.

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