La Sinistra per Perugia condivide pienamente l’appello lanciato dai consiglieri di opposizione perché nella nostra regione si superino polemiche inutili e dannose e si agisca insieme contro un pericolo comune che mette a repentaglio la vita delle persone.
Noi riteniamo che gli amministratori comunali e regionali debbano assumere un comportamento costruttivo per risolvere i problemi che l’epidemia sta ponendo a tutta la comunità regionale.
Sono passati parecchi mesi dalle elezioni, ma i cittadini ancora oggi non vedono mantenute le promesse elettorali e quel cambio di passo che avevano promesso, anzi, ci sono ritardi su tutta l’azione amministrativa che molto ci preoccupa: basta fare solo propaganda che in questo momento è insopportabile.
La Sinistra per Perugia sostiene, inoltre, le iniziative proposte dai consiglieri comunali e regionali di opposizione di una raccolta fondi, di prendere decisioni che supportino gli operatori, e di rafforzamento dell’intero comparto sanitario con il potenziamento dei laboratori di analisi, l’estensione dei controlli e dei tamponi sugli operatori e sulle persone esposte.
La Sinistra per Perugia sostiene l’idea che debba essere evitato il pericolo che la crisi produca ancor più disuguaglianza sociale di quella attuale.
Crediamo, pertanto, che l’appello lanciato per un reddito di quarantena, come sostiene anche Stefano Vinti:
“ potrebbe essere assegnato a chi rischia di perdere una parte del proprio salario, integrando le diverse forme di Cassa integrazione, così che possa ricevere ciò che manca dal suo reddito. Chi è escluso dagli ammortizzatori sociali potrebbe ricevere un reddito pieno, calcolato sul massimale dell’attuale reddito di cittadinanza: 780 euro, subito, a testa. L’estensione di questa misura andrebbe a beneficio dei disoccupati, di chi lavora nella zona grigia del lavoro informale e non ha potuto accedere al reddito di cittadinanza, e potrebbe completare e integrare il bonus di 600 euro delle partite Iva, previsto dal decreto ‘Cura Italia”.
L’operazione potrebbe essere finanziata dai provvedimenti annunciati dalla Bce, da ulteriori misure economiche previste a livello nazionale, da una riforma fiscale progressiva. Il reddito di cittadinanza cosi impostato sarebbe una misura strutturale e duratura, che andrebbe oltre questa drammatica emergenza, utile per i prossimi anni quando si dovrà affrontare l’inevitabile e dura recessione economica, che sarà globale, dagli effetti sociali e politici oggi imprevedibili”.
Come sostengono, anche, i sindacati Cgil Cisl e Uil, in questa fase difficile del Paese, occorre mettere al primo posto, rispetto a qualunque altra valutazione, la salute e la sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici. Per queste ragioni crediamo che il governo debba sospenda tutte le attività non essenziali rispondendo così alla necessità di contenere il contagio.
Si potrà vincere questa difficilissima e inedita guerra al virus solo tutti insieme, sapendo che, nel frattempo, è molto cambiata la mentalità della gente e la situazione generale.
Dopo la crisi andranno rivisti molti meccanismi di uno sviluppo economico globalizzato e liberista che ha portato in questi anni ad operare tagli notevoli alla sanità pubblica, a disuguaglianze sociali non più accettabili, a interi settori di povertà assoluta.
Il padronato e la confindustria debbono capire che niente sarà come prima e che non si potrà tornare indietro.

Giuseppe Mattioli
La Sinistra per Perugia

Condividi