di Roberto Musacchio.

Se il famoso terzo spazio, contro liberisti e populisti, che non si è conquistato nelle urne potrà conquistarsi invece nella realtà è ciò che la situazione politica propone subito a La Sinistra.

L'occasione viene non a caso da quella dimensione europea che, ancora non a caso, era stata scelta come terreno elettorale.

L'avvio della procedura d'infrazione e le raccomandazioni che la Commissione Europea hanno rivolto all'Italia sono il primo momento di confronto tra chi ha vinto le elezioni europee, e cioè la governance riarticolata, e chi quelle italiane e cioè la Lega partito della Nazione (ma anche del Nord vista l'accelerazione sulla autonomia differenziata).

L'ultima volta che si aprì una procedura del genere saltò Berlusconi e arrivò Monti.

Ora la situazione parlamentare è diversa ma le linee delle raccomandazioni sono molto in continuità con ciò che portò a Monti. A partire dall'attacco alle pensioni.

Che partita si giocherà? Bruxelles spingerà fino a mandare la Troika? Salvini la gestirà con questo governo o in proprio?

Ci sono terreni di compromesso?

Qui la lettura dei dati elettorali e dei comportamenti conseguenti aiuta. Lungi da crollare UE e Euro gestiscono. Liberali e Verdi, spagnoli e portoghesi si aggiungono a popolari e socialisti e a francesi e tedeschi in un doppio quartetto. La gestione è molto intergovernativa e dunque è probabile che l'Italia sarà chiamata a giocare le sue carte come Paese e la Lega questo vuole. Di contro il Pd è molto schiacciato storicamente su Bruxelles.

A questo quadro si è arrivati anche grazie alla guerra fatta contro le sinistre europee e le loro proposte di alternativa di sistema e non di gestione. La guerra fatta a Tsipras, fino a favorire il ritorno (speriamo di no) di Nuova Democrazia, cioè il Partito del buco di bilancio la dice lunga su chi è considerato un nemico da distruggere. E lo conferma anche l'ostracismo a Unidas Podemos.

Saprà La Sinistra trovare nel conflitto lo spazio mancato nelle urne? La situazione politica direbbe di una necessità.

L'assemblea che ha riempito due volte (i presenti erano il doppio della capienza, oltre 400 persone) iil teatro dei Servi in una domenica romana dal clima asfissiante dà segnali di speranza.

Tantissimi gli interventi, di candidate e candidati, rappresentanti dei soggetti che hanno dato vita alla lista, che l'hanno votata o sono ora interessati a lavorarci insieme, che è utile ascoltare nella riproposizione on line. Una passione unitaria ed esperenziale che non appare vinta dal risultato cattivo. Voglia di andare avanti e camminare domandando per subito coinvolgere altre e altri, che sono i più, che non sono stati toccati.

Sinistra è parola difficile perché deprivata di senso ma la sfida di rinominarla è proprio quella di ridare il senso perso, cioè il contrario della rimozione dei problemi.

Le 4 donne capoliste più uno (Corradino Mineo) hanno ben gestito e garantiranno la continuità a partire dal doppio fronte di opposizione alle scelte del governo e a quelle di Bruxelles.

Ora un giro di assemblee territoriali per poi riaggionarsi alla ripresa.

Se quella che abbiamo davanti è una lotta, necessaria, per una esistenza, necessaria, si è fatto con questa assemblea qualcosa di utile.

Qui la registrazione dell'assemblea nazionale de "La Sinistra", tenutasi ieri a Roma.

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