Assisi, divieto per i poveri di mendicare: il Pd vota contro la sua proposta.
Il 24 aprile del 2008 fu il giorno in cui la città di Assisi riuscì a stupire e a rendersi ridicola in tutto il mondo. Due agenzie di stampa internazionali lanciarono una notizia: nella patria di San Francesco da oggi ci sarà il divieto di mendicare. Centinaia di media in tutto il pianeta, in tutte le lingue, quasi senza eccezioni, rilanciarono a catena la notizia e, dopo lo stupore e l'incredulità, l'indignazione fu generale. Nella loro personale guerra ai poveri (non alla povertà, quella è altra cosa, più complessa, più difficile da affrontare e provare a contrastare seriamente) il pittoresco e inconcludente sindaco di allora Claudio Ricci e la sua maggioranza riuscirono a ribaltare e a sputtanare nell'immaginario collettivo l'idea di Assisi città dell'accoglienza, della tolleranza, dell'inclusione.
Le paroline magiche usate dalla destra anche allora furono sempre le stesse: serve più sicurezza urbana, più decoro, più lotta alla criminalità. I mendicanti sono pericolosi. Cacciamoli via. Alibi perfetti per accrescere nuove paure e nuovi timori nella popolazione e cercare di accattare (eccoli i veri accattoni professionisti) più consensi elettorali. E i frati francescani? E i massimi esponenti locali della chiesa? Unici in tutto il mondo religioso internazionale la presero bene. Di loro si ricordano solo i silenzi per nulla imbarazzati su tutta questa vicenda. Evidentemente persuasi dall'idea che senza mendicanti in prossimità di luoghi di culto e monumenti anche l'industria del "sacro", ad Assisi una torta assai consistente e in regime ovviamente di monopolio, ne avrebbe tratto ulteriori vantaggi.
Lunedi scorso, dopo molti anni, si è discussa in consiglio comunale una mozione presentata da Franco Matarangolo del Pd che proponeva l'abolizione della famigerata delibera sui divieti per i poveri di chiedere l'elemosina. Sindaco nuovo, maggioranza politica nuova, una montagna di chiacchiere su vecchie e nuove povertà che crescono e che ormai interessano fasce sociali sempre più ampie.
"Inutile, illegittimo, inapplicabile, incostituzionale" è stato definito il provvedimento del 2008. Da tutti gli esponenti delle forze politiche che adesso governano la città.
Quindi abolito? No. Lo ha subito ribadito con un comunicato stampa il neo-sindaco Stefania Proietti: "L’ordinanza sul divieto di accattonaggio a 500 metri dai luoghi di culto, monumenti, piazze ed edifici pubblici degni di tutela rimane dunque vigente. Si rende necessario mantenerla attiva onde garantire sicurezza, legalità e vivibilità. La supereremo in futuro".
E il Pd di Assisi, primo partito della nuova maggioranza? Qui si entra decisamente nel paranormale e più che la politica è la psicoanalisi che diventa protagonista. Il Pd propone al consiglio comunale e alla città di Assisi la cancellazione dell'ordinanza e allo stesso tempo presenta una integrazione al suo testo che chiede di non abolirla e la vota all'unanimità.
Doctor Jekyll and mister Hyde? No. Molto più semplicemente e banalmente Pd. Il Pd di Assisi. Il Pd targato Renzi.
Moreno Sdringola,
portavoce Sinistra Italiana
Circolo di Assisi
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