Articolo sul programma di PTD
Articolo sul programma di PTD Il Programma di Pace Terra Dignità
Il programma elettorale di Pace Terra Dignità non è un programma pacifista: è un programma contro la guerra.
E’ un programma che individua nella guerra il punto di arrivo di una crisi degli assetti di potere mondiale e il tentativo disperato di mantenerli e indica la guerra come fattore organico della crescita e dello sviluppo del capitalismo.
E’ facile constatare come i quasi ottanta anni che ci dividono dalla seconda guerra mondiale non siano stati anni di pace. Lo sono stati per una parte del mondo e lo sono stati nel confronto tra le grandi potenze che hanno reso fredda una possibile guerra incombente. Ma molti paesi hanno dovuto subire la necessità di guerre che caratterizza lo sviluppo e il mantenimento del capitalismo che non ha esitato a esportare guerre in tutto il mondo facendo, direttamente o tramite regimi affiliati, milioni di morti nelle popolazioni civili: a partire dal Vietnam, dall’Indonesia, dall’America Latina, l’Iraq, la Libia, la Serbia, l’Afghanistan e così via.
Fino ad oggi, quando fattori concomitanti di crisi, da quella economica a quella pandemica a quella militare con la vergognosa ritirata dall’Afghanistan che ha segnato il culmine dell’impotenza del più grande esercito del mondo, insieme alla crescita, sia economica che di consapevolezza del ruolo che a loro spetta, dei paesi del cosiddetto sud del mondo, sta generando una situazione del tutto nuova in cui si giocano i futuri assetti del pianeta.
E in questa situazione la follia di dottori stranamore che sbucano da tutte le parti, alla disperata ricerca di non perdere il potere che hanno gestito con criteri imperiali fino ad oggi, non esitano a mettere a rischio l’intera umanità.
“Due popoli vittime, l’Europa in fiamme, il mondo in pericolo, l’impoverimento crescente, la Terra che trema, noi tutti senza pace.” Questo è l’incipit del programma e qui sta tutto il contenuto di quello che segue.
Non può esserci la pace all’interno di un sistema che regge gran parte della propria economia sulla produzione e la vendita di armi, sull’estrazione di risorse dal pianeta, e sull’espropriazione della maggior parte della popolazione mondiale.
In queste condizioni possono esserci solo dei periodi più o meno lunghi di tregua.
La pace è la conseguenza della distruzione dell’economia di guerra (militare, commerciale, ambientale, civile) su cui si regge il sistema capitalistico e pertanto è il prodotto delle lotte di classi, strati sociali e popoli subalterni contro i poteri dominanti.
Da questa tesi derivano tutte le proposizioni che il programma sviluppa: da quelle relative alla soluzione dei conflitti in atto a quelle relative al futuro dell’Europa, come continente di pace in grado di svolgere un ruolo autonomo nella eliminazione dei conflitti e non come competitor strategico e armato tra le altre grandi potenze.
Da qui le indicazioni di lotta contro il capitalismo finanziario che distrugge le forze produttive e costruisce l’economia del debito che strangola paesi e persone e indica i modi per farlo: dalla Tobin tax, alla carbon tax, alla riforma del sistema bancario con la divisione tra le banche di deposito e quelle che operano sui mercati finanziari (come accadeva prima dell’abolizione del Glass Steagal act voluta da Clinton); alla chiusura dei paradisi fiscali all’interno dell’UE, all’abolizione del debito pubblico in pancia alla UE.
La lotta per la transizione ecologica, le migrazioni e tutte le azioni volte a migliorare le condizioni di vita degli strati di popolazione più disagiati, ormai estesi alla grande parte della popolazione: sostegno economico universale, diritti e sicurezza sui luoghi di lavoro, riduzione dell’orario di lavoro, il rilancio del ruolo della scuola, il diritto alla sanità per tutti, la ripresa del ruolo dello Stato per governare e orientare l’economia.
Tutti obiettivi irraggiungibili se si rimane all’interno di una politica di guerra, vale a dire tutti obiettivi irraggiungibili all’interno dell’attuale sistema capitalistico.
E’ proprio questo che distingue profondamente il programma di Pace Terra e Dignità dai programmi di tutte le altre formazioni politiche, anche interne al campo progressista. In ogni programma appare la parola pace, ma nessun programma lega strutturalmente la “guerra alla guerra” come condizione fondamentale perchè la costruzione della pace diventi contemporaneamente la costruzione di un diverso modello di società capace di promuovere quella Costituzione Mondiale che crei efficaci Istituzioni di garanzia per la pace e l’effettività dei diritti e dei valori riconosciuti come comuni all’intera umanità.
Roberto D’Agostino
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