In questi giorni a tutti gli umbri stanno arrivando i modelli F 24 per il pagamento del saldo della Tari 2024 con un aumento rispetto a quella calcolata nel precedente anno.
Si chiarisce che l’importo da pagare della Tari deriva dal metodo tariffario (Mtr - Metodo tariffario rifiuti) stabilito da Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente). Questo nuovo calcolo è entrato in vigore dal 2022. Infatti nel mese di agosto 2023 Arera ha emanato una serie di provvedimenti destinati ad incidere sul biennio 2024-2025. Sulla base del nuovo metodo tariffario, l'Auri (Autorità umbra rifiuti e idrico), ha proposto ai Comuni il piano economico-finanziario, il cosiddetto Pef, che pochissimi Sindaci che vi hanno partecipato, 16 aprile 2024 nell'assemblea dei Sindaci dell'Auri in seno all'ambito 1 (che comprende i 14 sindaci del territorio dell'Alta Umbria) non hanno votato a favore del piano economico-finanziario, non condividendo l'aumento dei costi previsto, a fronte di un non corrispondente aumento dei servizi.
Ai Comuni quindi spetta solo il ruolo di riscuotere la tariffa dai cittadini secondo ciò che altri hanno deciso in quella riunione dove, con molta probabilità non hanno compreso che sarebbe scattato l'aumento, facendo indignare i cittadini nei confronti di soindaci e comuni.
Tutte le amministrazioni, anche quelle contrarie, infatti hanno dovuto attuare il Pef dell'Auri adeguando le tariffe che per legge devono coprire il costo del servizio.
Di fatto sulla Tari tutti i Comuni sono esautorati da ogni potere di intervento sui piani finanziari del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, quindi non possono incidere sulle tariffe. I comuni contrari, tanto per recitare il lieto fine, quello che potevano fare, ovvero non approvare il piano economico, l'hanno fatto.
Non c’è altro margine di intervento: il Comune è obbligato ad approvare le tariffe in Consiglio comunale per pagare il conto e non creare buchi nel bilancio, tanto che la legge impone che il costo del servizio sia coperto esclusivamente con il ricavato della tariffa e quindi - anche volendo - i Comuni non potrebbero mettere risorse proprie.

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