Non ero nel PCI negli anni di Berlinguer. Stavo nel pdup, con impegno crescente nel sindacato scuola della CGIL.
Poi dalla Bolognina in Rifondazione comunista fino a quando mi sono sentita fuori luogo ad abitare sedi politiche che mi apparivano inutili e anzi ostative a processi di trasformazione.
Dico questo per fare capire che ho guardato il film su Berlinguer senza nostalgia ma con la curiosità di una persona che ama il cinema e la nostra storia collettiva.
Ho trovato il film bello e commovente.
Perché ha saputo intrecciare politica e vita, quella di Berlinguer proprio la sua personale con sé stesso, la vela a Stintino, la famiglia, i piccoli movimenti ginnici, le cinquantamila lire nel libro della Luxembourg (intenso) con le vite delle altre e degli altri . Le donne, combattive, forti, libere nei passaggi difficili come nel referendum del divorzio. Decisive per la vittoria nelle urne.
Segre è riuscito, anche per la bravura di Germano, a restituire un pezzo di storia senza indulgenza o enfasi. Direi sobrietà, dignità e rispetto.
Una grande storia quella del PCI che parla anche a chi non era del PCI.
Lotte, scioperi assemblee che tenevano stretti i fili della democrazia formale e sostanziale. Ma il film parla anche la lingua dei dubbi dell' uomo che da grigio funzionario di partito come avrebbe voluto la moglie diviene il Segretario! Segretario che non capisce i movimenti ma che si carica il peso della ricerca di soluzioni per un Paese che possa reggere gli urti eversivi. Ci prova sempre con grande responsabilità.
Il film è qui limpido e onesto. Invita a riflettere e a ridare parola.
A me conferma che la democrazia si alimenta di relazioni di emozioni sentimenti quelli poi recisi negli anni del dominio incontrastato del neoliberismo e dei nuovi padroni.
Si poteva fare diversamente? Non noi ancora non noi possiamo prendere parola per dirlo compiutamente.
Certo è che dopo il rapimento e la morte di Moro si chiude una fase anche per coloro che si opposero al compromesso storico e all' unità nazionale! Noi più tardi ci provammo con Rifondazione ma riuscimmo solo a scalfire i luoghi del potere!
oggi ancora non si è affacciata una nuova proposta capace di cambiamenti nonostante generosi tentativi di movimenti e pratiche sociali.
Mi viene ancora da dire che per una piena democrazia che ricerca strade finanche per un socialismo da inventare c'è bisogno di riconnessione sentimentale di un orizzonte di dubbi e luoghi per fare domande: "Ma se sul treno incontro giovani senza biglietto che cosa devo fare?" Di domande ancor prima che di risposte.
Quelle si trovano insieme nella responsabilità del fare e del dire.
Il film mi ha fatto pensare e domandare senza alcuna retorica.
Grazie a chi lo ha pensato e realizzato.
 

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