Andrea Carlo Cappi, François Torrent: 'Agente Nightshade - Vodka Gang'
di Fosco Taccini
Un intreccio sapientemente elaborato che può, in alcune circostanze, sciogliere i nodi più intricati della realtà. Situazioni vissute in luoghi da sogno e l’accattivante tensione di scenari complessi. Questi sono solo alcuni degli elementi che si possono trovare tra le pagine di una spy story.
E quale migliore modo di scoprirne molti altri ancora, se non dalle parole di Andrea Carlo Cappi (scrittore, traduttore, editor e saggista per numerose case editrici). In questi giorni, infatti, è uscito un suo nuovo romanzo – con pseudonimo 'François Torrent' - della serie 'Agente Nightshade - Vodka Gang' per la collana Segretissimo edito da Mondadori.
Ciao, come si è innescata la "miccia" che ha fatto detonare l'idea di 'Agente Nightshade - Vodka Gang'?
“I miei romanzi di spionaggio che appaiono sotto il nome "François Torrent" seguono - e talvolta anticipano - la cronaca internazionale del momento. Stavolta lo spunto è la serie di morti misteriose di oligarchi russi nel 2022”.
Il libro della collana Segretissimo, edito da Mondadori, è attualmente in edicola. Proviamo a stuzzicare la fantasia delle lettrici e dei lettori…
“La protagonista, Mercy Contreras alias Agente Nightshade deve prima sventare un intrigo a Parigi, poi dare la caccia alla misteriosa leader di un'organizzazione criminale chiamata ‘Vodka Gang’, divenuta un braccio armato dello spionaggio di Mosca”.
A proposito, ghiaccio?
“Se la vodka è gelata, non occorre. Nel romanzo viene proposta appunto la ricetta del ‘Vodka Gang’, un cocktail di mia invenzione. Del resto le riedizioni dei miei libri di questo ciclo, riproposti a distanza di qualche anno presso Oakmond Publishing con il mio vero nome in copertina, hanno sempre la mia ricetta di un cocktail nella prima pagina”.
Immagina di dover tratteggiare un ritratto a parole per descrivere Mercy 'Nightshade' Contreras e Carlo Medina.
“In ordine di apparizione, Medina è un ex creativo milanese che molti anni fa si dovette improvvisare killer, scoprendo un inaspettato talento. Ha lavorato per piccole e grandi compagnie, e per vari servizi segreti, il che lo ha portato a incrociare la strada di Nightshade. Lei, invece, è di Siviglia ed è stata addestrata suo malgrado come spia e killer; sarebbe una ballerina di flamenco, ma è diventata una contractor nel mondo dell'intelligence; ora è a capo di un gruppo di operatori ‘disobbedienti’ come lei. C'è poi la sua ex rivale e occasionale alleata, la boliviana Rosa ‘Sickrose’ Kerr, folle e spesso imprevedibile, che ora è protagonista di una propria serie sempre su Segretissimo, sempre firmata Torrent”.
Come nasce lo pseudonimo 'François Torrent' che utilizzi per la serie Nightshade?
“Quando Segretissimo approvò la mia proposta della serie, nel 2001, quasi tutti gli autori italiani dovevano assumere pseudonimi stranieri, per aggirare la diffidenza del pubblico sulla spy story di produzione nazionale. In quel periodo, data la grande tradizione della spy story francese, di successo anche da noi, veniva chiesto un nom de plume che suonasse d'Oltralpe. Io presi il nome ‘François’ ma un cognome solo in apparenza francese e in realtà di Maiorca, dove ho vissuto per vari periodi. Il mio pseudonimo è in realtà il nome di un personaggio secondario della serie, un ispano-francese di origine maiorchina”.
Dal tuo primo romanzo a oggi, com'è cambiata, se è cambiata, la modalità di scrivere spy story?
“La vera spy story made in Italy, a mio avviso, è quella nata con Stefano Di Marino alias Stephen Gunn, in particolare con la sua serie ‘Il Professionista’, che fonde il lato avventuroso a quello realistico, con un'ottica diversa da quella americana: una visione più europea, in cui eroi ed eroine non sempre riescono a salvare il mondo. Nel mio caso, con il passare del tempo sono stati sempre di più gli eventi internazionali a dettare gli argomenti e le ambientazioni. A essere cambiata, forse, è stata la spy story internazionale, talvolta anche cinematografica, che ha cominciato ad assomigliare a quella che già si praticava in Italia”.
In alcune circostanze, è la trama che "crea" alcuni personaggi, oppure sono i personaggi a modificare il percorso di una trama?
“I miei personaggi fanno di tutto per modificare la trama e a volte ci riescono, limitatamente a dove possono intervenire, ma nel romanzo precedente della serie hanno tentato di evitare la guerra in Ucraina e, come purtroppo si può vedere, non ci sono riusciti. Alcuni personaggi - soprattutto i ‘cattivi’ sono creati dalla trama, nel senso che rispecchiano figure che presumo esistano realmente, visto che qualcuno fa davvero cose che nei libri faccio fare a loro”.
In una spy story è possibile colorare le zone grigie della realtà?
“La spy story migliore fa proprio questo: racconta i meccanismi invisibili della realtà. Ci sono fatti reali che sfuggono a una lettura frettolosa della cronaca, quando non vengono addirittura occultati o travisati intenzionalmente. La missione di chi scrive storie di spionaggio è andare a toccare quegli argomenti ‘proibiti’. Non a caso, di recente sono intervenuto come esperto in un convegno, per parlare della guerra ibrida russa”.
In quale momento della giornata preferisci scrivere?
“In genere, dalle cinque del mattino fino a quando ne ho le forze. Lavoro in genere sulle quindici ore al giorno, sette giorni alla settimana. Vivo la trama con la stessa tensione dei personaggi: loro devono uscirne vivi, io devo consegnare il romanzo”.
In conclusione di questa intervista, prima di sorseggiare una Vodka Gang, uno spazio a tua completa disposizione… scatena la tua creatività
“Dopo oltre trent'anni di attività come scrittore, vedo come i miei personaggi di questo ciclo (Medina, Nightshade, Black, Sickrose) sono ‘cambiati’, nel senso che non sono sempre uguali a loro stessi come in genere capita agli eroi e alle eroine seriali, ma vivono quasi come persone vere. Inoltre le loro esistenze si intrecciano le une con le altre, fino a formare un vero e proprio universo in cui esiste anche un passato, che ho svelato in parte nel volume ‘Dossier Contreras’ e che ora sto raccontando nella serie ‘Dark Duet’, all'interno della collana in ebook ‘Spy Game’ di Delos Digital. Per questo in Segretissimo racconto il mondo in presa diretta e in ‘Spy Game’ gli anni della Guerra Fredda, mentre le riedizioni di Oakmond permettono al pubblico di recuperare vecchi titoli e di scoprire uno sviluppo complessivo che va oltre le singole trame”.
Chi desidera scoprire molto altro sul mondo di Mercy può seguire il blog kversecappi.blogspot.com
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