57 ANNI FA GIGI MERONI
Questo 57esimo anniversario della morte di Gigi Meroni  e' forse il piu' triste di sempre.
Per anni su questa pagina, con brevi post,  ho provato a tenerne vivo il ricordo.
Quest'ultimo anno ho girato il Paese con il mio "Meroni Come una foglia in ottobre".
Ed e' come se Gigi un po' avesse ripreso a giocare.
Anche ragazzi che non lo conoscevano, o che ne avevano solo vagamente sentito parlare,  hanno potuto sapere  qualcosa di lui.
Di lui e di noi.
Di  quella nostra generazione difficile e intensa che, come Gigi, spero' di  cambiare del mondo  ogni cosa.
Trovare le parole e le strade per diffondere amore, cancellare le guerre, riscattare i piu' deboli, gli operai e gli oppressi.
Andare oltre la cultura greca della polis, del solo buongoverno, per ricongiungersi al Dante del paradiso qui  in terra.
A questo pensava Meroni e pensammo noi, con le tante suggestioni di quegli anni straordinari e complessi.
Scoprivamo, insieme alla fantasia di quel folletto geniale,  un altro modo possibile con cui stare al mondo.
I grandi movimenti di lotta, i concerti, i raduni pacifisti, la semiologia e lo strutturalismo, l'arte concettuale.
E il calcio fantasioso di Best e  Meroni e poi  quello dei tulipani olandesi.
Mentre  Julian Beck e Judith  Malina, con il loro Living Theatre,  decostruivano l'idea del teatro.
E Lennon e Yoko Ono chiedevano pace,  incontrando la stampa, direttamente dal letto della propria stanza d'albergo.
Anni e giorni in cui sognare sembrava possibile. 
E Meroni e i suoi dribbling furono  tra i sogni piu' grandi.
Quella sera di ottobre del 67, in cui Gigi come una foglia si recise dal ramo, l'aria era piu' umida di quella di oggi.
E con i nostri anni fanciulli quella notte ci sembro' ancora piu' rigida e fredda.
Sembro' a  un tratto l'inverno, d'improvviso  caduti i  nostri sogni.
Sarebbe stata solo la prima avvisaglia.
 Altre e tante speranze, dopo Gigi Meroni,  sarebbero poi egualmente cadute.
Quei calzettoni abbassati e quei dribbling pero' hanno continuato a rimbalzarci nella mente e nel cuore.
Come la luce accecante di  quelle speranze, cadute ma non  inabissate per sempre.
Arriveranno altri dribbling ribelli.
E altre generazioni portatrici di nuove speranze.
Ma oggi, dopo quest'anno esaltante  in cui Meroni ha nuovamente idealmente ricominciato a dribblare.
 Dover ritornare a quell'umido 15 ottobre e' ancor piu' di sempre malinconico e triste.

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