“Pompei è viva”...a Londra
di Cinzia Conte.
Tra le “città morte”, sepolte, ritrovate, ferme, immobili sotto gli esiti di un evento eccezionale, dire che Pompei è la più “viva” non è banale. E’ semplicemente un fatto. Emerge così, infatti, viva e vivace, dal suggestivo viaggio attraverso la storia e le storie sepolte dal Vesuvio, raccontate da Eva Cantarella e Luciana Jacobelli. “Pompei è viva” (Feltrinelli, giugno 2013) non lascia spazio a dubbi. “Diversamente da altre città
archeologiche, Pompei offre la possibilità di conoscere chi l’ha abitata” spiega la stessa Cantarella. Un particolare difficile da negare e che fa l’unicità del sito. Nel testo, una vera e propria “guida” al viaggio, Pompei diventa racconto. I fatti, gli indizi, le prove, le testimonianze, parlano, svelano, offrono al lettore un quadro di vita vissuta in cui tutto trova spazio: la politica, l’economia, la religione, così come i gusti e le abitudini, le tradizioni e gli usi, i legami amorosi ed il ruolo delle donne, fino ai sentimenti, così bene espressi nelle poesie graffite sui muri. Le belle pagine ci aiutano ad orientarci tra verità e leggenda, perché su Pompei, dal settecento in poi sono state inventate tante storie, una vera e propria mitologia pompeiana, a base di sesso sfrenato condito di storielle romantiche, tanto utilizzata, e sicuramente in gran parte inventata, dai ciceroni improvvisati, per stupire e commuovere turisti e viaggiatori. Ma di tutto ciò gli italiani che ne pensano? E soprattutto qualcuno ha per caso una lontana memoria del tesoro che è Pompei, o si è dimenticato anche questo? Sicuramente i giovani sono poco “educati” e poco “informati” per conoscere e ri-conoscere questo immenso patrimonio storico artistico su cui siamo pigramente seduti , e per questo bisogna senz’altro ringraziare chi con le ultime riforme ha ridotto nello stato attuale la scuola italiana. E’ forse “troppo” questo patrimonio per poterne godere ed anche “usare” economicamente? Nessuno si scandalizza più che Pompei compaia nella cronaca solo per i crolli, l’incuria, le chiusure, il deplorevole stato di conservazione dei reperti, mentre da Londra arriva una notizia sorprendente: la mostra allestita al British Museum “Life and death in Pompei and Herculaneum” ha superato i 300.000 visitatori, pare sia il terzo maggior evento nei 250 anni di storia del Museo londinese. Prima della chiusura della mostra, prevista per il 29 settembre, si pensa ad altri 450.000 visitatori. Il dato è strabiliante di per sé, senza scomodare gli annessi aspetti economici che non sono affatto di poco conto, ed ancor di più lo è se consideriamo che il nostro Ministro dei Beni Artistici e Culturali è costretto, proprio in questo stesso periodo, a replicare all’ultimatum dell’ Unesco che ha dato tempo al Governo italiano fino al 31 dicembre 2013 per adottare misure idonee relative alla situazione di Pompei. Ben vengano, quindi, libri su Pompei, se non vogliamo che la città sepolta dal Vesuvio venga sepolta di nuovo e definitivamente sotto il disinteresse, la distrazione e l’immobilismo. “Dal 1997 Pompei è patrimonio dell’umanità, dunque appartiene a chiunque ne comprenda il valore, l’unicità e l’eccezionalità e si prodighi affinché anche le generazioni future possano avere la nostra stessa fortuna: visitarla.” (o. cit. p. 23). ……“Quando le messi ricresceranno e renderanno ancora verde questo deserto, potranno le future generazioni credere che città e popolazioni inghiottite giacciono sotto i loro piedi e che le campagne dei loro antenati sono scomparse in un mare di fuoco?”, Stazio, 88 d.C.
Recent comments
11 years 50 weeks ago
11 years 50 weeks ago
11 years 50 weeks ago
11 years 50 weeks ago
11 years 50 weeks ago
11 years 50 weeks ago
11 years 50 weeks ago
11 years 50 weeks ago
11 years 50 weeks ago
11 years 50 weeks ago