La via è la trattativa
di Paolo Brutti
Confesso che dentro di me l’Olocausto pesa come una montagna. Così altrettanto pesa il diritto alla terra per il popolo della diaspora, terra promessa o anche no. Il crinale di questa scelta corre sul diritto all’esistenza dello stato d’Israele. Arafat e Rabin erano giunti insieme a questo spartiacque. Poi entrambi furono inghiottiti dal fondamentalismo e questo prese sempre più piede vanificando la soluzione di due popoli e due stati. L’argomento di Israele, che quasi eliminò dalla scena politica la sinistra israeliana, fu che uno stato palestinese che non riconoscesse l’esistenza di Israele sarebbe stato una minaccia sempre più armata. Così Abu Mazen e i laburisti israeliani persero consenso e la situazione politica si polarizzò tra una destra israeliana, confessionale ed estremista e una formazione fondamentalista e terrorista come Hamas, entrambe con consensi crescenti. Tra loro non poteva e non può esservi che guerra e per le caratteristiche del territorio di Hamas, cioè Gaza, ha la forma, da parte di Israele, di una guerra terroristica, con enormi perdite fra i civili. Due terrorismi, qualunque siano le loro ragioni, non possono fare la pace. La pace li dissolverebbe, come il terrorismo ha dissolto Abu Mazen e la sinistra israeliana. Gli USA con la consueta cecità scendono adesso a fianco di Netanyahu mentre l’Arabia Saudita frena nel sostegno ad Hamas e lavora per portare i Brics su questa posizione. Riconoscere Israele e tagliare le unghie al terrorismo islamista, questa è una via non ancora percorsa. Molto dipende dall’Iran se divamperà una guerra che coinvolga il Libano e la Siria, ma l’Iran non potrà non ascoltare la Russia che ha grandi interessi per proteggere le sue basi in Siria. La destra fondamentalista israeliana non può sferrare un attacco definitivo su Gaza, come pure vorrebbe, per via dei prigionieri di Hamas e questa dimostrazione di impotenza aprirebbe una possibilità per la sinistra israeliana di far capire che con la guerra non si può ottenere la pace e che la via della trattativa disarmerebbe anche Hamas, aggiungendo che fino ad oggi puntare tutto sulla superiorità militare ha prodotto solo un rafforzamento militare degli avversari. Forse è troppo tardi perché la capacità militare mostrata da Hamas pesa e genererà uno sforzo bellico simmetrico da parte di Israele, ma per la sinistra non può esservi altra via che la pace attraverso la trattativa.
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