La mattina del 24 gennaio 1979 a Genova, quasi sotto casa, fu ucciso il sindacalista Guido Rossa. Trentadue anni fa.

«Questo 32esimo anniversario per me è un anniversario importante perchè non solo mi porta a ricordare Guido Rossa come la figura che 32 anni fa si battè in primo piano per la difesa della democrazia e per questo Stato. Io voglio ricordare la figura di mio padre in qualità di delegato, rappresentante della classe operaia, come delegato Fiom Cgil: in un momento di grande sofferenza di quello che resta oggi della classe operaia, che è costretta a scegliere fra diritti e lavoro, in un momento in cui, dobbiamo dirlo con franchezza, si assiste ad un arretramento della democrazia nei luoghi di lavoro, il mio pensiero non può che andare a questi lavoratori, non può che essere al fianco di questi lavoratori».

Lo ha detto la figlia di Guido Rossa, Sabina, deputata del Pd, che questa mattina ha partecipato alle commemorazioni in ricordo del padre, prima in via Fracchia -dove il sindacalista venne ucciso dalle Br e poi presso la sede della Camera del Lavoro di Genova, a Cornigliano. Guido Rossa, operaio dell'Italsider (oggi Ilva), iscritto al Partito comunista e delegato sindacale dell'attuale Fiom-Cgil, venne ucciso dalle Brigate rosse perchè aveva osato denunciare un suo collega di lavoro sorpreso a distribuire volantini delle Br in fabbrica.
A chi le ha chiesto se suo padre avrebbe firmato o no l'accordo di Mirafiori, Sabina Rossa ha risposto: «Credo che l'accordo permetta ai lavoratori oggi di poter mangiare, di andare avanti della quotidianità, ma quell'accordo non deve farci dimenticare la grossa percentuale di lavoratori che ha detto no e che oggi aspetta di avere una rappresentanza sindacale. Credo che anche la politica debba scendere in campo per rappresentare e difendere tutti coloro che oggi sono stretti nella morsa fra diritti e lavoro". Sull'urgenza di una legge sulla rappresentanza Sabina Rossa ha affermato: «Io personalmente sarò in piazza il 28 gennaio al fianco dei lavoratori", ha annunciato in vista dello sciopero dei metalmeccanici di venerdì prossimo e della manifestazione delle tute blu a Genova.

«Per Genova il 24 gennaio e' una data da non dimenticare». Il sindaco del capoluogo ligure, Marta Vincenzi, ha ricordato così la morte di Guido Rossa. «Dopo la sua morte - sottolinea la prima cittadina - cambio' l'atteggiamento anche di quella parte della sinistra che fino ad allora aveva considerato le Brigate Rosse soltanto come 'compagni che sbagliavano'''. Le commemorazioni della vittima del terrorismo sono iniziate questa mattina con la deposizione di una corona di fiori al monumento commemorativo di Largo XII Ottobre, nel centro di Genova. Una iniziativa delle segreterie provinciali dei sindacati confederali, alla presenza del segretario della Camera del Lavoro di Genova, Walter Fabiocchi, del segretario generale Cisl Genova, Antonio Granero, e del segretario generale Uil di Genova e della Liguria, Pier Angelo Massa. «La morte di Guido Rossa - ribadisce il sindaco Vincenzi - e' un passaggio importante della vita nazionale, perche' qui a Genova le Brigate Rosse hanno segnato alcune tappe fondamentali della loro vita, ma e' anche vero che qui, per la forza democratica di questa citta', loro persero in modo definitivo».

 

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