Sogno o son desto - di Fabio Faina
Alcune volte, leggendo le notizie di stampa locali, mi fermo un attimo per comprendere se sto vivendo una situazione reale oppure se sto disteso tra le braccia di Morfeo.
La nostra amata Perugia vive un periodo di seria difficoltà sul versante della sicurezza sociale.
Anche la iper-controllata informazione cinese ha parlato dei nostri quotidiani disagi sociali.
E’ perciò ormai impossibile a chiunque negare l’evidenza ed infatti, negli ultimi mesi, nessuno dei diversi ruoli istituzionali si è permesso di negare ciò che ormai è un’evidenza.
L’insinuarsi nel tessuto economico di capitali di dubbia provenienza, il commercio florido di sostanze stupefacenti, il rifugiarsi nell’alcol anche da parte delle giovanissime generazioni, la continua strage di morti per droga, i furti, gli omicidi in abitazioni private sono ormai, purtroppo, mali ai quali sembra che i perugini abbiano cominciato quasi a conviverci con rassegnazione.
Una delle risposte per provare ad arginare questi drammi, per fortuna non l’unica, è quella data dopo l’arrivo in Prefettura a Perugia di alti rappresentanti del Ministero dell’Interno; più uomini e più risorse da utilizzare per il controllo del territorio.
Non sono un esperto sul come si possano mettere in pratica queste scelte ma da semplice uomo della strada credo che se ho uomini e risorse non adeguate per risolvere un problema devo almeno impormi l’obbligo di fare una scala di priorità.
Se dovessi scegliere, non avendo le risorse per entrambe le cose, tra il comprare il cibo per mio figlio oppure acquistargli un telefonino, credo che qualsiasi uomo comune, anche di intelletto limitato, sceglierebbe prioritariamente di sfamare suo figlio.
Leggendo i giornali di oggi mi torno a pungere le braccia per capire se sogno o son desto.
Leggo di decine di uomini impegnati per migliaia di ore nel controllo delle dimore e delle condizioni di vita degli animali.
Per sapere quali sono le funzioni di questa Forza di polizia dello Stato, alla quale appartengono gli uomini impegnati per migliaia di ore, basta leggere il secondo articolo al primo comma della legge 36/2004 che ha riformato il Corpo; “in particolare ha competenza in materia di concorso al mantenimento dell'ordine e della sicurezza pubblica con particolare riferimento alle aree rurali e montane”.
Da uomo comune vorrei domandare al Sig. Prefetto se con i responsabili del Ministero degli Interni, che alcune settimane fa ha ricevuto presso i Suoi uffici, ha condiviso con loro le priorità di impiego di tutti gli uomini delle forze di polizia che Lei, Sig. Prefetto, dovrebbe coordinare per garantire la nostra sicurezza ed incolumità.
Le vorrei domandare Sig. Prefetto, se Lei ritiene prioritario che gli Agenti della Forestale vigilino le zone rurali di Ramazzano o Cenerente, dove sono stati barbaramente trucidati Luca, Maria e Sergio, oppure se Lei ritiene che sia più prioritario controllare se un animale vive bene nella sua dimora.
Secondo la mia modesta opinione, da uomo di strada, credo che aver provato a garantire la vita di Luca, Maria e Sergio avrebbe dovuto essere prioritario.
Per me Sig. Prefetto, Sig. Comandante del Corpo Forestale dello Stato la vita di Luca, Maria e Sergio valevano sempre più di quella di un animale. Non è solo una questione di priorità ma anche di umanità.
Forse però non son desto , sono ancora nel modo di Morfeo, Sig. Prefetto e Sig. Comandante del Corpo Forestale dello Stato.
Fabio Faina
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