di Antonio Torrelli - Sono due le proposte. E tutte e due intese come chiara risposta ad importanti esigenze sociali. La prima è una priorità strutturale di cui ormai nessuno può più fare a meno, ma che fa ancora fatica ad affermarsi sul territorio. La seconda, invece, speriamo che rimanga sempre un bene accessibile a tutti. Stiamo parlando di Internet e Acqua, intesi come diritti pubblici verso i quali, almeno fino ad ora, sono state applicate, o si sta cercando di farlo, diverse restrizioni.

Da questi punti parte la riflessione del segretario regionale del Prc Umbria, Stefano Vinti, che in maniera molto schietta e anche un pò ironica ritorna a parlare della vicenda “Statuto e Santi”.

“L’operazione in corso -si dice convinto il segretario- è solo una questione interna al Pd, che per assestare le proprie posizioni, coinvolge gli statuti regionale e provinciale su commissione del quasi cardinale Vincenzo Paglia. Altro che Santi –aggiunge Vinti-, in questo momento avremo forse più bisogno di una loro benedizione o, magari, anche di un miracolo".

Scherza Vinti, il cui riferimento va tutto alle questioni sollevate qualche giorno fa dall’assessore regionale allo sviluppo economico Gianluca Rossi.

“Possibile che con tutti i problemi che vive l’Umbria -si domanda il segretario- c’è una classe dirigente che si avvita su un dibattito che francamente, con tutto il rispetto per i Santi, tratta di tutto fuorché delle impellenti e concrete necessità socio-economiche del nostro territorio?”.

Ed ecco che Vinti torna alla carica per parlare di acqua come bene pubblico, ma anche di internet come diritto costituzionale.

“Da questi due elementi -sempre il segretario- dovrebbe partire la risposta dell’Umbria alle croniche difficoltà sociali scoppiate con questa crisi di cui ancora non si riesce a vederne la fine: internet per tutti e acqua come bene comune”.

Si alla liberalizzazione, nel primo caso, e no alla privatizzazione, nel secondo.

“Non dimentichiamo che la proposta di Stefano Rodotà sull’inserimento dell’accesso ad internet tra i diritti costituzionali è approdata in Senato -aggiunge Vinti- ed io, come molti altri, ho deciso di appoggiarla sin dal primo momento, perché, come ha lucidamente affermato la Presidente Marini qualche settimana fa, ‘internet ricopre oggi lo stesso ruolo economico e sociale delle ferrovie del XIX secolo’”.

Sbaraglia il campo, Vinti, che vorrebbe vedere sin da subito l’applicazione dell’ articolo 21bis della Costituzione per sancire il diritto di accesso a internet e la netta vittoria del “SI” ai tre quesiti referendari sull’acqua come bene pubblico. Ma, allo stesso tempo, assistere anche all’ultimo giro di boa delle polemiche intorno a San Francesco e San Benedetto e l’apertura, almeno a livello regionale, di una discussione seria su questi temi, che secondo il segretario, “restano sempre ai margini della discussione pubblica”.

“Se davvero si intende modificare lo Statuto Regionale -conclude Vinti-, che siano ‘internet per tutti’ e ‘acqua pubblica’ i due nuovi fondamenti per restituire moralità e identità ad una regione che alla luce degli effetti della crisi, ripeto, avrebbe forse più bisogno di un miracolo piuttosto che la semplice iscrizione sul registro statutario di due importanti figure storiche e religiose della nostra Umbria”.

 

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